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Agricoltura: sindacati, con crisi frutta a rischio 6mila posti in Emilia

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Roma, 28 lug. (Adnkronos/Labitalia) - "In Emilia Romagna più di un milione di giornate di lavoro, vale a dire quasi 6.000 posti di lavoro 'stagionali', rischiano di saltare se la Commissione europea non darà subito il proprio assenso ad attivare la procedura di emergenza per la crisi della frutta estiva. Procedura che garantirebbe al 'settore ortofrutticolo estivo', di cui quello emiliano-romagnolo è leader indiscusso, un prezzo minimo di ritiro del prodotto". A lanciare l'allarme sono le tre categorie del settore Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil dell'Emilia Romagna, dopo che nei giorni scorsi i dati dei prezzi delle vendite hanno fatto registrare un calo vertiginoso, con il rischio concreto che le ripercussioni più gravi potrebbero abbattersi sull'occupazione. "La nostra regione - continuano le tre organizzazioni sindacali - e in particolare la zona della Romagna e le provincie di Ferrara e Modena, sono i territori più vocati a queste tipologie di produzioni, e quindi i più a rischio. Difatti, gli attuali prezzi al produttore della frutta estiva, in media pari a circa 20 centesimi al chilo, specie per pesche, albicocche e susine, non rendono economicamente conveniente sia la raccolta del prodotto sia, in prospettiva, gli investimenti sulla futura coltivazione". "Una situazione - dicono i sindacati - che potrebbe diventare irreversibile, e non più congiunturale, nel caso in cui i frutticoltori decidessero di estirpare i frutteti". (segue)

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