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Ambiente: Monfalcone, contaminazione intorno centrale A2A non elevata (2)

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(Adnkronos) - L'obiettivo dell'indagine, ha spiegato il professor Mauro Tretiach, docente di Botanica e di Biomonitoraggio degli ambienti terrestri all'Università di Trieste, era di verificare se e in quale modo eventuali deviazioni dai valori di naturalità potessero essere ricondotti all'attività della centrale termoelettrica A2A di Monfalcone. L'indagine è la prosecuzione di uno studio pilota già commissionato lo scorso anno allo stesso docente da una società privata, che aveva evidenziato livelli di alterazione di alcuni elementi in uno dei dieci siti allora esaminati. Lo studio di biomonitoraggio ha interessato un'area di 176 chilometri quadrati, estesa dal Carso monfalconese alla pianura, tra la confluenza Isonzo-Vipacco e la foce dell'Isonzo, e suddivisa in 44 Unità di campionamento principale di due chilometri di lato. Il materiale, per un totale di 86 campioni, ha riguardato le due specie di licheni più comuni in zona. (segue)

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