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Formazione: Confindustria Padova lancia la nuova sfida, studiare in azienda (2)

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(Adnkronos) - "Far tornare la scuola al centro dello sviluppo e l'impresa e il lavoro al centro dei processi formativi è la sfida per cambiare passo - spiega il delegato Confindustria Padova all'Education Rodolfo Cetera - Realizzare una formazione più innovativa, costruita sulle competenze, contaminata con il know how delle imprese per permettere ai giovani di avvicinarsi più velocemente al lavoro. Scuola e università devono diventare il primo motore di sviluppo, in una società complessa, fatta di innovazioni e continue sfide. Ci riusciranno, non da sole, ma aprendosi al contributo educativo di tutti. Noi imprenditori vogliamo fare la nostra parte". Sullo sfondo di una disoccupazione giovanile al 44,2%, studiare è ancora il miglior investimento su se stessi. Secondo un'elaborazione dell'Ufficio Studi Confindustria Padova su dati Alma Laurea, il tasso di occupazione tra i laureati a Padova è, in media, ancora molto alto: 85,1% a tre anni dalla laurea (81,5% media Italia). Il lavoro si trova abbastanza rapidamente (4,6 mesi in media) e per la metà è stabile (51,1%). I giovani laureati in medicina e ingegneria hanno il tasso di occupazione più alto (95,9%) e stabile tre anni dopo il titolo. Meno scontato che i laureati in giurisprudenza abbiano quello più basso (55,3%), molto più incoraggiante per le discipline tecniche ed economiche (90,9%). Studiare insomma conviene, ai giovani, alle imprese e al Paese. "Alzare l'asticella delle competenze - dichiara Cetera - è la premessa per ripartire, risponde alla domanda delle imprese e difende l'occupabilità dei giovani». Lo confermano i saldi delle posizioni lavorative per titolo di studio dal 2008 ad oggi: su 11.300 posti di lavoro persi nell'industria padovana, solo il saldo dei laureati è positivo (1.465 unità), tengono nel complesso i diplomati (-125), molto pesante quello dei lavoratori con licenza media (-10.760) ed elementare (-1.485)". (segue)

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