Catasto, ecco le classificazioni dell'Agenzia delle Entrate
Le mani dell'Agenzia delle Entrate sulle case degli italiani. Con le statistiche catastali 2013, l'Agenzia delle Entrate ha cambiato la classificazione di buona parte delle abitazioni dei centri storici delle principali città italiane. Case con quotazioni stellari, che però per ragioni storiche erano state iscritte al catasto con la categoria A4 (popolari) o addirittura A5 (ultrapopolari), vale a dire, nel secondo caso, “unità immobiliari appartenenti a fabbricati con caratteristiche costruttive e di rifiniture di bassissimo livello, di norma non dotate di servizi igienico- sanitari esclusivi”. In realtà, come ha rilevato l'Agenzia in molte di queste abitazioni c'erano accessori di lusso ben lontani dall'idea di una casa popolare. Le nuove rendite - Al 31 dicembre 2013, comunica l'Agenzia delle Entrate, lo stock di case popolari è calato dello 0,8 per cento rispetto all'anno precedente ma soprattutto quello delle case ultrapopolari è calato del 5,8 per cento. In forte calo anche le case rurali, diminuite in un anno del 5 per cento, forse anche perché molte erano state classificate in questo modo diversi decenni fa, prima dell'allargamento dei centri abitati, che ha trasformato molte zone di campagna in quartieri periferici. Segno meno anche per due categorie di abitazioni pregiate, A8 (sono le ville, meno 0,2 per cento) e A9 (palazzi, meno 0,9 per cento), due categorie che raggruppano un numero molto limitato di immobili, la somma non arriva a 40.000: il calo riflette probabilmente un cambiamento di destinazione d'uso o magari un frazionamento dell'immobile. Cosa cambia - Le categorie che invece crescono sono A1, A2 e A3, rispettivamente abitazioni civili, signorili ed economiche, nelle cui fila sono entrate sicuramente centinaia di migliaia di ex case ultrapopolari. In aumento anche i villini (categoria A7, più 1,4 per cento) e le abitazioni tipiche (per esempio trulli o rifugi di montagna).