730 precompilato: ecco tutte le sanzioni per i ritardi
Il 730 pre-compilato nasconde non poche insidie. Basta un semplice ritardo in una comunicazione e scatta una sanzione da 100 euro. Proviamo a capire perché. Dal 2015, come annunciato dal governo tutti i contribuenti italiani riceveranno il 730 pre-compilato. Dopo aver ricevuto la documentazione andrà ugualmente riscritta probabilmente con l'aiuto di un commercialista. Nelle dichiarazioni precompilate andranno, tra 2015 e 2016, le spese di sanità, scuola, mutui, polizze vita e contributi previdenziali. Come racconta il Corriere, alla luce del fatto che a utilizzare la dichiarazione precompilata saranno i lavoratori dipendenti e i pensionati, è ipotizzabile che la maggior parte di loro dovrà far ricorso a qualche aiuto tecnico per completare il quadro dei dati riferiti che varierà di anno in anno. Le sanzioni - Professionisti e Caf saranno tenuti a effettuare una comunicazione in via telematica per l'inserimento dei dati nella dichiarazione precompilata che dovrà essere resa disponibile entro il 15 aprile di ogni anno. Ed è qui che può scattare la multa. La norma prevede una sanzione di 100 euro per ogni certificazione tardiva o errata. E qui, come racconta sempre il Corriere, scattano i timori dei commercialisti: "In considerazione dei nuovi obblighi - spiega il presidente del Cndcec (Consiglio Nazionale dei commercialisti) - diventa essenziale che l'Agenzia delle Entrate, tramite Sogei, ci metta a disposizione, sin dall'inizio dell'anno, i software e le altre procedure necessarie per trasmettere le certificazioni entro il termine del 7 marzo. Occorre dunque creare le condizioni minime per evitare a sostituti e professionisti di lavorare in condizioni di emergenza, con il rischio anche di vedersi sanzionati in caso di omesso, errato o tardivo invio della comunicazione". Va ricordato che il debutto della precompilata, a partire del 2015, è previsto soltanto in via sperimentale, ma per il 2015 secondo l'Agenzia delle Entrate su circa 20 milioni di 730 precompilati , il 71,7% essi avranno bisogno di essere integrati. Insomma la riforma della dichiarazione dei redditi stenta a partire e rispetto al passato porta con sè il rischio di multe salate anche per una semplice distrazione.