Inps: "Salvaguardati tutti gli esodati della legge Fornero"
Addio ai pasticci della Fornero. Tutti gli esodati sono stati salvaguardati, "sono finiti, restano soli casi specifici". Ad affermarlo è l'Inps dopo l'incontro in commissione Lavoro al Senato, a cui hanno partecipato il commissario Tiziano Treu e il direttore generale, Mauro Nori. Tutti tutelati i soggetti rimasti senza sostegno a ridosso della riforma Fornero, quindi fino al 6 gennaio 2015. Gli esodati - Le pensioni di questi soggetti ha fatto sapere l'Inps sono "allineate al 6 gennaio 2015". Si tratta delle diverse categorie di lavoratori: da quelli in mobilità a quelli che hanno versato contributi volontari. "Rimangono - ha aggiunto Parente - dei casi individuali per i quali la sottocommissione si è impegnata a fare un censimento tramite delle schede che saranno disponibili sul suo sito". Il commissario Treu poi è intervenuto sul tema spinoso della rivalutazione del montante contributivo delle pensioni, che si lega alla dinamica del Pil degli ultimi cinque anni e quindi - in concomitanza con la crisi italiana - prevederebbe per la riforma Dini un ritocco in negativo degli assegni. Rivalutazione - "La legge, alla lettera, è conforme alla nostra opinione, infatti si parla di rivalutare e non di svalutare", ha detto il commissario a chi gli chiedeva dell'ipotesi di congelare l'effetto del meccanismo che aggancia le pensioni all'andamento del Pil. Treu ha aggiunto che "il ministero del Lavoro sembra d'accordo, mentre il Mef non mi pare si sia ancora pronunciato". "Anche lo spirito della legge" secondo Treu non va nella direzione di una svalutazione delle pensioni. Il timoniere dell'Istituto di previdenza spiega che per evitare il rischio di una diminuzione dei futuri importi pensionistici "non serve" una norma ulteriore, ma basterebbe "un'interpretazione" della disciplina già esistente. D'altra parte, osserva Treu, "anche la Corte costituzionale si è occupata almeno di un caso simile" giudicando "contrario al sistema immaginare una perdita". Un altro allarme - Intanto Nori lancia un altro allarme: "Adesso però si prepara un nuovo fronte, quello di coloro che perdono il lavoro in età avanzata ma non sufficiente per avere diritto alla pensione". I responsabili dell'Inps non usano toni allarmistici, ma avvertono che “occorrerebbe una soluzione strutturale, un sistema che a regime trovi delle risposte” al problema.