Iva, come cambiano le pene per chi la evade
Modifiche last minute messe a punto dal Governo, un pacchetto di ritocchi che dovrebbero essere presentati tra poche ore all'esame preliminare del Consiglio dei ministri. Si parla di Fisco e di "certezza del diritto: si agisce su abuso del diritto, revisione delle sanzioni penali tributarie e la gestione del rischio fiscale per chi vuole investire in Italia. Ma si agisce soprattutto sull'Iva: dovrebbe saltare infatti la depenalizzazione per l'omesso versamento Iva, ma la soglia per il reato sarà triplicata, passando da 50mila a 150mila euro. Il reato di dichiarazione infedele, secondo quanto anticipato da Il Sole 24 Ore, scatterà anche per i modelli 770 dei sostituti d'imposta quando le ritenute non versate riferite alla differenza tra compensi e altre somme indicate rispetto a quelle effettive supereranno i 50mila euro. Iva, cosa cambia - Nel dettaglio, la riforma del raddoppio dei termini lascerà comunque al Fisco un margine di due anni, per il 2015 e di un anno per il 2016, per la presentazione o la trasmissione della notizia di reato rispetto alla scadenza ordinaria per l'accertamento. Ritornando all'abolizione del reato di omesso versamento dell'Iva, come detto, sfumerebbe l'abolizione del reato, ipotesi circolata nelle ultime settimane. La strada che si starebbe seguendo porterà dunque all'aumento della soglia che farà scattare la violazione a livello penale. Si tratta, però, di una scelta in controtendenza rispetto a quanto indicato proprio dal Mef durante il question time dello scorso 13 novembre, quando il Governo, in sede di approvazione della delega fiscale, si era formalmente "impegnato all'abrogazione. Le altre novità - Per quel che riguarda il reato di dichiarazione infedele, dovrebbe scattare se nel modello 770 saranno indicati compensi, interessi e altre somme inferiore a quelle effettive nel caso in cui la differenza rispetto alle ritenute non versate sarà superiore a 50mila euro. Si tratta di una formulazione molto simile a quella che dovrebbe essere adottata nello schema dell delega legislativa anche per l'omessa presentazione del 770. I sostituti che non presenteranno il 770 rischieranno la reclusione da uno a tre anni se le ritenute non versate supereranno i 50mila euro. Infine, il capito dell'abuso del diritto, che si configurerà soltanto in presenza di tre condizioni: mancanza di una ragione economica delle operazioni effettuate dal contribuente; possibilità di ottenere un vantaggio fiscale indebito; il vantaggio dovrà essere la conseguenza principale dell'operazione "abusiva".