Affare Opel, ore decisive
Marchionne di nuovo a Berlino
L'affare Opel è giunto ormai alla fase decisiva. Ancora poche ore, assucirano dalla Germania, e si saprà chi potrà diventare partner della casa automobilistica tedesca. Il governo ha garantito infatti che sceglierà l'offerta d'acquisto della Opelentro metà settimana. Oggi intanto cìè stato un altro vertice dell'Esecutivo della cancelliera Angela Merkel (Cdu). Il ministrodell'Economia, Karl-Theodor zu Guttenberg (Csu), non nega ancora una volta la sua perplessità circa le proposte presentate: nessuno dei tre piani finora sul tavolo, a suo avviso, è "sufficiente". Secondo quanto riferito dal Financial Times (confermato dal governo tedesco), già domani l'amministratore delegato della Fiat,Sergio Marchionne, incontrerà di nuovo Guttenberg a Berlino. Nonostante quanto scritto ieri dalla Bild, ossia la preferenza della Merkel per l'offerta del Lingotto, oggi lo stesso giornale riporta che Berlinoappoggerebbe l'offerta del gruppo austro-canadese Magna. Ierisera, rivela il tabloid, si è tenuto un incontro segreto in cancelleriafra la Merkel, Guttenberg ed i vertici del produttore di componentid'auto. Obiettivo: verificare se il gruppo sia disposto a fare maggioriconcessioni. In caso contrario, scrive la Bild, Berlino opterebbe su una "insolvenza controllata" della Opel, temaquesto su cui si è spaccato il governo. Tuttavia, sembra che la Magnasia disposta ad arrivare a un compromesso e sia aperta a ritoccareancora il proprio piano. Una posizione, questa, che spiegherebbel'orientamento del governo verso il costruttore alleato alla bancarussa Sberbank. In questo quadro, domani Marchionne dovrebbe illustrarepersonalmente a Guttenberg la nuova offerta della Fiat. Secondoindiscrezioni della Frankfurter Allgemeinen Zeitung questa non prevede alcuna modifica degli impianti delLingotto in Italia e in Polonia. Inoltre Torinochiederebbe garanzie pubbliche sul debito per sei miliardi di euro (unmiliardo di euro in meno rispetto alla proposta precedente) cheverrebbero ripagate entro quattro anni. Il piano prevede inoltre fino a10mila esuberi in Europa (di cui circa 2mila in Germania) e nessunachiusura degli stabilimenti in Germania. L'offerta di Marchionne, cheapporterebbe al nuovo gruppo tutta la divisione auto del Lingottoeccetto la Ferrari e la Maserati, per un valore di libro di seimiliardi di euro, prevede inoltre un Ebitda di 2,5 miliardi di euro esinergie per cinque miliardi di euro fino al 2015. Guttenberg èimpegnato nella valutazione delle offerte, ma ieri ha sottolineato chenessuna garantisce "in modo sufficiente" che le "notevoli risorse dibilancio che dobbiamo impiegare (per questa operazione) non vadanoperse". Per questo, il ministro ha parlato di "carenze", sottolineandoche, se le carenze "dovessero rimanere", un'insolvenza controllata"sarebbe chiaramente la soluzione migliore".