Lombardia: Rossi, defiscalizzare sport per rilanciare attività base
Milano, 5 feb. (AdnKronos) - "Se non riusciamo, a causa dei continui tagli alle risorse territoriali, a sostenere direttamente le Asd (Associazioni sportive dilettantistiche) o Ssd (Società sportive dilettantistiche), possiamo aiutare l'attività sportiva anche attraverso defiscalizzazioni mirate". Lo afferma l'assessore allo Sport e Politiche per i giovani di Regione Lombardia Antonio Rossi in merito alla possibilità di trovare nuovi finanziamenti per l'attività sportiva. "Nel Decreto legislativo 'Semplificazioni' - sottolinea l'assessore - è stato inserito un chiarimento, che equipara sponsorizzazioni e pubblicità, garantendo ad entrambe la detrazione dell'Iva al 50% per le Asd, in maniera tale da evitare confusione negli accertamenti fiscali a loro carico, come già accaduto in passato". "Come avevo già espresso nel mese di dicembre - ricorda l'assessore Rossi -, quando, in Parlamento, nella totale indifferenza, è stato respinto un emendamento a favore della fiscalità per le associazioni di base che conteneva molte criteri di novità, si può e si deve fare molto di più a favore del tessuto sportivo di base anche in tema di agevolazioni fiscali e semplificazioni". "Per quanto mi riguarda - aggiunge l'assessore - si potrebbe pensare alla riduzione dell'Iva relativa alle attività sportive, portata al 4%o come per alcuni settori merceologici, o l'esenzione come avviene per le prestazioni sanitarie, in considerazione dell'alto valore dell'attività sportiva ai fini della prevenzione sanitaria". "Insieme alla semplificazione - spiega l'assessore - va fatta definitiva chiarezza sulle regole e l'interpretazione delle norme fiscali che riguardano le Asd, che tante difficoltà hanno creato a dirigenti volontari di piccole realtà sportive che non avevano la preparazione per comprendere a fondo la complessità normativa del mondo sportivo". "Il mio auspicio - conclude l'assessore Rossi - è che nei prossimi interventi il Governo e il Parlamento possano riprendere in considerazione alcune valutazioni come quelle contenute nell'emendamento respinto: ad esempio la possibilità di regolarizzare dichiarazioni e adempimenti fiscali non ancora in contenzioso, evitando di esporre i dirigenti delle tante piccole associazioni al rischio di dover compromettere il proprio patrimonio personale a causa di errori formali, amministrativi e contabili generalmente verificatisi in totale buona fede".