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Microcredito: creati 20mila posti di lavoro con 20 milioni di investimento

Nicoletta Orlandi Posti
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"Il microcredito riguarda l'85% della forza lavoro del nostro Paese". Così Mario Baccini, presidente Ente Nazionale per il Microcredito ha aperto il convegno di presentazione del Progetto Ue attuato dall'ENM "Micro-Work: fare rete per il microcredito e l'occupazione" presso la Camera di Commercio di Milano. "Porta all'equilibrio tra mercato e economia sociale - ha aggiunto- includendo e rispondendo alle esigenze di chi non potrebbe accedere ai crediti bancari. Ogni beneficiario di microcredito riesce a sviluppare un effetto – leva di 2,5 posti di lavoro. Con questo strumento siamo riusciti a creare in Italia 20mila posti di lavoro con 20 milioni di investimento. Stiamo per aprire nelle regioni del nord uffici dedicati al microcredito, mettendo in rete le diverse amministrazioni”. La prospettiva di “Micro: Work: fare rete per il microcredito e l'occupazione” è quella di aprire nelle regioni del nord sportelli dedicati al microcredito, mettendo in rete le diverse amministrazioni con il sostegno della nuova piattaforma informativa www.retemicrocredito.it creata dall'Ente e che garantirà l'assistenza necessaria per lo start up. Le amministrazioni e gli enti interessati ad ospitare uno sportello informativo sul microcredito saranno selezionati attraverso una manifestazione di interesse, lanciata il 30 gennaio 2015 e consultabile su www.microcreditoitalia.org su homepage "Micro-Work" rivolta a Centri per l'impiego, Comuni, Camere di di Commercio e Università, situati nei territori di tutte le regioni italiane. Dai risultati emersi da un'elaborazione della Camera di Commercio su dati registro delle imprese al 3 trim. 2013- 2014, e resi noti durante il convegno, cresce nel 2014 il settore finanziario e assicurativo in Lombardia (+3,1%) che con 22.525 imprese attive pesa un quinto del totale italiano (112.383 imprese) e occupa 111mila addetti su un totale italiano di 547mila. A Milano ci sono oltre 9mila attività, con 68mila addetti, tra servizi finanziari (30,9%), servizi finanziari e assicurativi (67,1%) e assicurazioni e fondi pensione (2%). Le imprese di assicurazioni e dei fondi pensione. In Italia sono 690 e contano 41mila addetti, in Lombardia 261 (con quasi 12mila addetti), concentrate a Milano (183 con 11.490 addetti). Emerge da un'elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro delle imprese al 3° trimestre 2014 e 2013. "La Regione è pronta a fare sinergia con l'Ente per il Microcredito", ha dichiarato Valentina Aprea, assessore all'Istruzione, Formazione e Lavoro Regione Lombardia. "Bisogna privilegiare politiche attive rispetto a quelle passive, - ha spiegato - che tendono ad allontanare il lavoratore da mercato. Con “Dote Unica Lavoro” richiediamo la garanzia dell'esito occupazionale, la formazione non basta più. Il progetto “Garanzia Giovani” include anche i giovani laureati senza occupazione. Per questo abbiamo previsto anche il “Bonus Occupazionale”, stanziando a questo fine 52 milioni e 11 milioni per l'autoimpiego. Ventiduemila giovani hanno scelto la Lombardia, 12mila sono stati presi in carico e 6mila sono già entrati nel mercato del lavoro. Partecipiamo come Regione Lombardia, pronti a fare rete con questo progetto sul microcredito”. “Il credito è una leva centrale per spingere gli investimenti, la crescita, l'innovazione delle imprese", ha dichiarato Massimo Ferlini, membro di giunta della Camera di commercio di Milano. "Secondo la rilevazione trimestrale della Camera di commercio sulle imprese circa un'impresa su tre a Milano ha bisogno di credito, ma solo la metà di queste lo riceve integralmente o in parte. C'è quindi un disagio e una difficoltà da parte delle imprese ad affrontare questo periodo di crisi. Bisogna poi pensare, per far fronte anche alle situazioni di disagio, allo strumento del microcredito. L'esperienza della Fondazione Welfare Ambrosiano, di cui la Camera di commercio è socio fondatore, può essere un riferimento importante per sviluppare forme di microcredito per l'autoimprenditorialità, assicurando una rete territoriale di sostegno già ben avviata”.

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