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Finmeccanica: tutte le accuse per Orsi

Lucia Esposito
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  L'inchiesta Finmeccanica: dall'ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere l'amministratore delegato Giuseppe Orsi emerge la fragilità dell'impianto accusatorio basato soprattutto sula testimonianza del facilitatore Guido Ralph Haschke che alla fine dell'anno scorso si presenta alla Procura di Busto Arsizio e spiega chi, come e perché, sarebbe stata pagata la tangente di 51 milioni di euro. Come evidenzia il direttore di Libero Maurizio Belpietro nel suo editoriale in edicola oggi, mercoledì 13 febbraiio, secondo il magistrato a giustificare l'arresto ci sono le pressioni anche che il presidente di Finmeccanica avrebbe esercitato su al cuni giornali, tra questo il Sole 24 ore e il Messaggero. "Sollecitazioni per ammorbidire qualche articolo, lamentele per pezzi giudicati troppo critici". Belpietro osserva che "se quello che ha fatto orsi è illegale cioè telefonare all'editore del Siole 24 ore  per lamentarsi, ho la sensazione che le manette dovrebbero scattare per molti altri capitani d'industria e tralascio, per scongiurare una retata, i politici.    di Claudio Antonelli  Indagato dallo scorso aprile per una presunta tangente, ieri mattina alle 6,30 l'amministratore delegato di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, è stato arrestato su richiesta della procura di Busto Arsizio e su disposizione del gip Luca Labianca. Il reato è di corruzione internazionale per la commessa di 12 elicotteri all'India, avvenuta quando Orsi era ai vertici di AgustaWestland. Non ci sarebbero nuovi capi di imputazione ma il gip avrebbe dato l'ok alle manette perché l'ingegnere di Finmeccanica avrebbe fatto pressioni su alcuni quotidiani e sul Csm per sostituire il magistrato che sta realizzando l'inchiesta a suo carico: il pm Eugenio Fusco.  Nell'ordinanza, il gip scrive che Orsi e l'ad di AgustaWestland Bruno Spagnolini, finito ai domiciliari, una volta venuti a conoscenza delle indagini a loro carico, «si sono attivati nel porre in essere condotte di sovvertimento della genuinità delle prove, anche con tentativi di pretesa modifica della linea operativa dell'ufficio inquirente». Il gip aggiunge che la «logica intessuta dagli indagati per sviare il normale corso delle indagini pone solide basi innanzitutto nell'utilizzo di magistrati in pensione che nel corso della loro carriera avevano ricoperto incarichi di vertice nell'organizzazione giudiziaria». I due ex magistrati citati nelle carte sarebbero l'ex presidente della Corte d'Appello di Milano Giuseppe Grechi da più di un anno presidente del comitato interno sulla trasparenza, precedentemente intercettato nell'inchiesta sulla P3. L'altro sarebbe l'ex presidente della Corte d'Appello di Venezia Manuela Romei Pasetti, da circa un anno responsabile della Legge 231 (quella sulla responsabilità d'azienda) in Finmeccanica. A lei Orsi avrebbe chiesto contatti per avvicinare il Csm.  Non ci è dato sapere se i contatti siano avvenuti. Forse l'arresto è servito proprio a questo. Per interrompere bruscamente una vicenda nata tempo fa. A maggio del 2010 circolavano voci di coinvolgimento dei vertici di Finmeccanica in una inchiesta di riciclaggio che coinvolge Telecom Sparkle, Gennaro Mokbel e l'ex senatore Nicola di Girolamo. Le voci vengono subito smentite, ma a luglio viene arrestato Lorenzo Cola, consulente di Finmeccanica vicino a Pier Francesco Guarguaglini, con l'accusa di concorso in riciclaggio. Sette milioni secondo i pm sarebbero stati accantonati per l'acquisto della Digint. Stavolta sono coinvolti sia Guarguaglini che la moglie e ad di Selex, Marina Grossi. Il mese dopo l'inchiesta romana si allarga ad appalti Enav. A dicembre del 2011 Guarguaglini viene rimosso dai sui incarichi e lascia la società con una buona uscita da circa 4 milioni di euro. L'inchiesta Enav va avanti, ma la svolta per l'ex presidente arriva a settembre del 2012 quando gli stessi pm romani ne chiedono l'archiviazione: non ci sono riscontri di false fatturazioni. Pochi mesi prima, invece, le dichiarazioni di un'altra gola profonda, l'ex relazioni esterne Lorenzo Borgogni, aprono un altro filone d'inchiesta. Si parla di almeno 10 milioni di euro che secondo Lorenzo Borgogni, ex capo delle relazioni istituzionali di Finmeccanica e ora testimone nell'inchiesta, sarebbero stati anche «utilizzati per soddisfare le esigenze dei partiti e in particolare quelle del Carroccio».  La testimonianza di Borgogni consente ai pm di indagare Orsi per corruzione internazionale legata alla vendita di 12 elicotteri al ministero della Difesa indiano. Anche se, come ha ricordato ieri il legale di Orsi è stata archiviata l'ipotesi di un cospicuo finanziamento alla Lega e «sono rimasti privi di qualsiasi eco nell'ordinanza gli insistiti richiami della stessa fonte a ritorni economici a favore di chi si è interessato della commessa».  Comunque, il fronte si allarga e spunta una maxi tangente a Panama. In questo caso il teste chiave è Valter Lavitola. Da qui in avanti l‘inchiesta su Finmeccanica somiglia a un vaso di Pandora, il 23 ottobre 2012 porta in carcere per corruzione un manager di primo piano, Paolo Pozzessere, e all'iscrizione nel registro degli indagati, tra gli altri, dell'ex ministro Claudio Scajola. Partono ulteriori sviluppi che si concentrano su altre forniture, per importi «rilevantissimi», destinate ancora una volta a Panama e poi al  Brasile. Infine, sempre i pm di Napoli interpretano un cambio di strategia comunicativa di Orsi, relativo alla vendita di un elicottero destinato a Putin (alla quale si sarebbe interessato anche Silvio Berlusconi), come sintomo dell'ennesima tangente. Ed è qui che punta l'inchiesta.  Intanto oggi i problemi saranno altri. Chi guida Finmeccanica. Se ne deve occupare il cda straordinario. Presidente dovrebbe diventare il consigliere più anziano, l'ammiraglio Guido Venturoni,  e  all'uomo dei numeri Alessandro Pansa dovrebbero andare tutte le deleghe dell'amministratore delegato per mandare avanti la società.  

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