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Eni ottiene altri due lotti per la ricerca di petrolio in Egitto

Matteo Legnani
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Dopo l'enorme giacimento di gas rinvenuto qualche settimana fa nelle acque territoriali egiziane (il più grande di tutto il Mediterraneo), Eni si è aggiudicata due nuove licenze esplorative nell'offshore del Paese nordafricano nell'ambito del Bid Round Internazionale competitivo EGAS 2015. Eni diventa operatore del blocco North El Hammad con la quota del 37,5% (in compartecipazione con BP, 37,5%, e Total, 25%) e acquisisce la partecipazione del 50% nel blocco North Ras El Esh (in compartecipazione paritetica con BP 50%, che avrà il ruolo di operatore). I due blocchi, che saranno gestiti attraverso la controllata IEOC, sono situati nelle acque poco profonde dell'offshore egiziano del Mediterraneo adiacente al Delta del Nilo e sono situati rispettivamente a sud-ovest dell'area di El Temsah e a ovest dell'area di Baltim, dove Eni opera campi e infrastrutture di produzione già esistenti. North El Hammad e North Ras El Esh si estendono in aree, rispettivamente, di 1.389 e 1.927 chilometri quadrati. Le due nuove aggiudicazioni, che seguono quella recente dei blocchi offshore di Karawan e North Leil, nelle acque profonde del Mediterraneo, consolidano la posizione di Eni in Egitto, paese di importanza storica e strategica per la società, e rilanciano ulteriormente l'attività esplorativa nell'offshore del paese dopo le recenti importanti scoperte di Nidoco West e Zohr. Eni è presente in Egitto dal 1954 ed è il principale produttore del paese con una produzione in quota propria (equity) pari a circa 190.000 barili di olio equivalente al giorno.

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