Il Fmi cancella l'Italia: "Sarà peggio della Grecia". Ecco il documento del terrore
L'Italia bocciata dal Fondo monetario internazionale, che ha rivisto al ribasso le stime di crescita dell'Italia, portandole al +1% nel 2016 e al +1,1% nel 2017, a fronte dei rispettivi +1,3% e +1,2% stimati a gennaio. È quanto emerge dall'aggiornamento del World Economic Outlook. Il governo italiano ha aggiornato le proprie previsioni con il Def pubblicato venerdì scorso, che stima un Pil al +1,2% e al +1,4% rispettivamente per il 2016 e per il 2017. E non solo. Secondo il Fmi guidato da Christine Lagarde, anche la crescita dell'Italia è destinata a non decollare: secondo le stime, infatti, il Pil italiano si attesterà a +0,8% nel 2021, ai livelli del 2015, il tasso più basso fra le economie dell'Eurozona. Persino la Grecia è stimata nel 2021 crescere dell'1,5% mentre fra le grandi, solo il Giappone dovrebbe fare peggio con un Pil in aumento solo dello 0,7%. Sull'Italia pesano inoltre le sofferenze del sistema bancario. Lo ha sottolineato il capo economista del Fmi, Maurice Obstfeld, spiegando perché nel World Economic Outlook la crescita italiana viene definita più debole del previsto. "Tutta l'Europa è alle prese con prospettive di crescita più basse. L'Italia in particolare è alle prese con problemi legati alle sofferenze del sistema bancario", ha sottolineato Obstfeld. "Quando questi problemi saranno risolti, e il governo è al lavoro su questo fronte - ha osservato il capo economista dell'Fmi - le prospettive per l'Italia miglioreranno.