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Referendum: i Consorzi Bonifica Veneto si schierano per il sì (2)

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(AdnKronos) - “La storia non deve ripetersi. Un ulteriore sfruttamento del territorio comporterebbe un serio rischio per la sicurezza idraulica polesana, con un aumento sensibile dei costi di gestione. La spesa in termini di energia elettrica per garantire il funzionamento degli impianti di sollevamento polesani oggi vale circa 4,5 milioni di euro all'anno. Una cifra interamente sostenuta dai cittadini polesani, che si trovano a pagare anche quei danni creati per il guadagno dei pochi che hanno sfruttato 60 anni fa i giacimenti metaniferi. “Si tratta di un problema ambientale ed economico che ci riguarda da vicino – commenta Romano- e i Consorzi di bonifica, così come la Regione del Veneto sta invitando a fare, voteremo sì al referendum del 17 aprile.”. Secondo fonti ufficiali, nelle piattaforme oggetto del referendum viene estratto gas e petrolio pari al 3 e all'1% del nostro fabbisogno nazionale. Una quantità irrisoria a fini energetici, considerando, negli ultimi anni, il calo dei consumi di gas del 21,6% e di petrolio del 33%. Come ammesso dal governo le riserve certe di petrolio nei nostri mari equivalgono a 7,8 settimane di consumi nazionali, mentre per il gas si parla di 6 mesi. “Il vero petrolio – conclude Romano - è la bellezza delle nostre coste, della nostra storia, cultura, del territorio in cui viviamo e operiamo ogni giorno per renderlo migliore.”

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