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Debiti Pa, decreto rinviatoNel Pdl la rabbia di Alfano:"Monti sa soltanto tassare"

Rinviata la legge per sbloccare i pagamenti alle imprese. Salta l'aumento Irpef anticipato. La Tares si pagherà soltanto da dicembre

Giulio Bucchi
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"Problemi di copertura" al decreto legge sui debiti della Pubblica amministrazione. Per questo motivo è slittato "ai prossimi giorni" il consiglio dei ministri che avrebbe dovuto dare il via libera definitivo alla bozza già approvata dal Parlamento martedì pomeriggio. Il Cdm era per la verità già stato programmato per questa mattina, 3 aprile, e quindi rinviato alle 19. Ma un intero giorno di studio, evidentemente, al premier in prorogatio Mario Monti e ai professori non basta. Il perché è presto detto: nella bozza era previsto l'aumento dell'addizionale Irpef per le Regioni. Di fatto, i propri debiti con le imprese lo Stato l'avrebbe fatto pagare a tutti i contribuenti italiani. Di fronte alle proteste dei gruppi parlamentari, l'esecutivo per bocca del ministro dell'Economia Vittorio Grilli ha fatto precipitosa marcia indietro. Ma ormai il danno era fatto: d'immagine, e di cassa. La coperta, dicevamo già martedì, è cortissima: per blocare l'aumento dell'Iva dal 21 al 22% e far slittare la Tares servirebbero 7,5 miliardi di euro. Troppi, considerati i 40 che verrebbero sbloccati tra 2013 e 2014 per gli enti locali. Monti ha avuto una telefonata di oltre un'ora con il commissario europeo per l'Economia Olli Rehn. Logico pensare che abbiano parlato del limite sul deficit al 3% del Pil, ribadito ancora una volta dall'Unione europea. Grilli: "Niente nuove tasse" - In serata ha cercato di gettare un po' di acqua sul fuoco delle polemiche il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, che in collegamento con la trasmissione Porta a Porta ha ribadito che non ci sarà nessun aumento delle tasse per il decreto legge sui pagamenti dei debiti della Pa alle imprese. "Il problema di un eventuale aumento delle imposte - ha dichiarato - non esiste. Il decreto legge non comporterà nuovi aumenti delle imposte per finanziare i pagamenti alle imprese", infatti "non abbiamo bisogno di coperture o soldi perché paghiamo spese già fatte". Alfano: "Sanno solo tassare" - Chi invece non abbassa i toni e picchia duro per l'ultima figuraccia di governo, è il segretario del Pdl, Angelino Alfano: "Il governo ha rinviato il provvedimento per il pagamento della pubblica amministrazione verso le imprese, dimostrando così la legittimità del nostro sospetto, e cioè che si volevano onorare i debiti caricandoli sui cittadini con l'ennesimo inasprimento della leva fiscale". Secondo Alfano "le uniche soluzioni che il governo riesce a immaginare sono nuove forme di tassazione o aumenti ingiustificabili a carico degli italiani".   Il nodo Tares - Dopo che l'ipotesi di un anticipo dell'aumento dell'addizionale regionale Irpef è definitivamente tramontata, i tecnici del Tesoro hanno evidenziato la necessità di "approfondimenti" e di aver maggior tempo a disposizione per trovare alternative fonti di finanziamento alla restituzione dei debiti nei confronti delle imprese. Si è valutata anche la possibilità di inserire nel decreto anche altre misure, come quella del rinvio della Tares, che però costerebbe oltre 1 miliardo (in serata è arrivata la conferma: slitta a dicembre la sovrattassa sui rifiuti, e la Tares inizierà dal prossimo maggio).  "La copertura c'è" - Per tutti questi dubbi, ecco la necessità del rinvio dell'esame da parte del Consiglio dei Ministri. Il sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo, però, si dice ottimista: "La copertura c'è - spiega intervistato da Tgcom24 - ed è garantita dall'innalzamento al 2,9% del rapporto deficit-Pil (il limite consentito dall'Unione europea è del 3%, da qui la preoccupazione di Rehn, ndr), e con quei soldi riusciremo a coprire le quote d'interesse sulle prossime emissioni di titoli di Stato nonchè le deroghe al vincolo del patto di stabilità". E proprio sul patto di stabilità è intervenuto il sindaco di Roma Gianni Alemanno, ricevuto a Palazzo Chigi insieme all'Anci: "Con le deroghe i Comuni avranno a disposizione 7 miliardi di euro per pagare le imprese creditrici. Inoltre abbiamo chiesto l'esonero dal pagare l'Imu sulle case popolari di proprietà dei Comuni".   Critiche unanimi - E mentre Matteo Renzi chiede di "fare presto", perché le imprese non ce la fanno più, il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi aspetta "un segnale forte per poter pensare a una ripartenza dell'economia reale del Paese": "C'è un senso di disperazione che sta affliggendo tanti imprenditori". Anche i sindacati hanno bocciato l'aumento anticipato dell'Irpef. Per la leader della Cgil Susanna Camusso, "non si può parlare di addizionale Irpef, bisogna trovare una soluzione per i pagamenti per la pubblica amministrazione che guardi principalmente al lavoro perché non tutti i crediti sono uguali". "La situazione dell'economia e del lavoro nel nostro Paese è assolutamente drammatica - afferma -. Chiunque pensi che si possa agire ulteriormente sull'aumento della tassazione, pensa una follia". Per il numero uno della Uil Luigi Angeletti, anticipare di un anno al 2013 l'aumento dell'addizionale "sarebbe un'idea sciagurata" e "francamente inaccettabile".   

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