Banche: R&S, ricavi -7,1% in I trim., -4,3% in 2012 per 5 grandi quotate
Milano, 1 ago. (Adnkronos) - Ricavi in calo, nel primo trimestre 2013 e nel 2012 per i cinque maggiori istituti bancari italiani quotati (Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banco Popolare, Ubi Banca e Mps). E' quanto emerge dal rapporto R&S Mediobanca sull'andamento dei maggiori gruppi industriali e bancari quotati in Italia. Nel primo trimestre 2013 i ricavi mostrano una flessione (-7,1%) per effetto della riduzione del margine d'interesse (-16,7%), nonostante la ripresa dei ricavi commissionali (+4,7%). I costi operativi sono ancora in contrazione, mentre prosegue la crescita delle svalutazioni crediti (+5,4%). Cadono rispetto al primo trimestre 2012 sia il risultato corrente (-30,9%) sia quello netto (-57,2%). Nel 2012 i ricavi hanno segnato invece un calo del 4,3% sul 2011. La flessione e' derivata tanto dalla riduzione del margine d'interesse (-7,5%) che da quella dei ricavi commissionali (-2,9%) e dei proventi diversi (-57,5%), nonostante la ripresa dei ricavi da negoziazione, tornati in positivo per 2,3 miliardi dopo un biennio di rosso. Complessivamente i ricavi dei cinque istituti , sono del 10,8% piu' bassi del loro livello nel 2008, ma e' soprattutto il margine di interesse a essere caduto del 20% circa sul 2008. Le perdite sui crediti crescono a due cifre: +44,9% sul 2011, +115,8% sul 2008, portandosi al 35,9% dei ricavi (dal 23,7% del 2011 e 14,8% del 2008). Il risultato corrente si e' quindi portato in negativo nel 2012, saldando a -2,3 mld e portando ad un risultato netto e' negativo per 1,6 mld. Nel 2011 il rosso era stato di 26,2 mld a causa degli impairment e svalutazioni. Nel 2012 le operazioni di svalutazione sono proseguite (portando oneri per 3,3 mld di cui 1,5 relativi all'avviamento di Mps), ma sono state piu' che compensate da utili su cessioni (+3,6 mld di cui 2,2 da compravendita su obbligazioni proprie). Cio' nonostante ancora nel 2012 alcuni istituti abbiano goduto di benefici fiscali rivenienti dall'affrancamento degli avviamenti per 2,1 mld complessivi (quasi integralmente in carico a Unicredit) e dalla deducibilita' dall'Ires dell'Irap sul costo del lavoro per complessivi 707 milioni di euro.