Carige: sindacati, sbagliato cedere asset del gruppo
Genova, 5 lug. - (Adnkronos) - Anche le organizzazioni sindacali intervengono sullo scontro in atto per la guida di Banca Carige e giudicano sfavorevolmente la scelta di cedere asset per il rafforzamento del gruppo. "Non possiamo accettare - si legge in una nota sottoscritta da Intersas Gruppo Banca Carige, Dircredito Fabi Unisin/Falcri Fiba/Cisl Fisac/Cgil Uilca - che si approfitti di una fase necessariamente delicata per cancellare posti di lavoro ad elevatissima professionalita'. Consideriamo un grave errore aver ceduto l'SGR, diventato un vero e proprio gioiello grazie all'impegno di decine di lavoratrici e lavoratori e giudichiamo negativa la cessione delle assicurazioni e la messa in discussione di oltre trecento posti di lavoro, specie dopo che nelle compagnie sono state investite somme ingenti per riportarle alla redditivita' (come risulta dalla recente semestrale)". "Non accetteremo in silenzio - prosegue il comunicato - l'eventuale vendita di ulteriori asset, ne' potremo in questo caso rimanere semplici spettatori, anche alla luce di vicende analoghe che hanno colpito altre aziende bancarie e che si sono concluse con una sciagurata dispersione di patrimoni umani e professionali. Noi riteniamo che quanto fino ad oggi accaduto sia incomprensibile e sia riconducibile unicamente ad uno scontro di potere che rischia di mettere a repentaglio un gruppo di aziende i cui fondamentali risultano buoni o eccellenti, come da piu' parti asserito". "Chiediamo - conclude la nota - a tutte le parti in causa, a tutte le Istituzioni e agli Enti che contribuiscono a nominare il Consiglio di Indirizzo della Fondazione di riflettere, di non esporre a rischi l'efficienza e la competitivita' del Gruppo e della Banca, che rappresenta uno dei pochi soggetti, se non l'unico, a sostegno del lavoro, del territorio e delle aziende della Liguria. Chiediamo inoltre, nel rispetto dei ruoli, di aprire un dibattito trasparente con i lavoratori e con il Sindacato affinche' gli eventuali interessi di singoli non prevalgano e non pesino sulla collettivita' tutta".