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Lavoro: Rimini, estate non frena calo assunzioni anche in settore ricettivo (4)

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(Adnkronos/Labitalia) - Nel periodo gennaio-giugno 2013, praticamente due assunzioni su tre (66,1%) in provincia di Rimini sono state attivate mediante lavoro dipendente a tempo determinato, facendo segnare una notevole crescita di ben 11 punti rispetto alla percentuale del 2012 (55,1%). Cresce, seppur lievemente, anche il peso dei contratti standard a tempo indeterminato, i quali passano dal 4,9% al 5,4%, che rappresenta comunque un valore ampiamente minoritario. Piu' significativo e', invece, l'aumento di 4,1 punti percentuali nell'incidenza dell'apprendistato che nel 2013 raggiunge il 6%, ritornando sostanzialmente ai livelli del primo semestre 2011 (6,6%). Positiva risulta anche la variazione dei contratti di somministrazione lavoro che passano dal 2,9% del 2012 al 3,7 dell'anno in corso (+0,8 punti); mentre i rapporti di collaborazione si riducono leggermente di 0,4 punti arrivando al 3,2% e gli altri contratti atipici rimangono stabili con lo 0,7%. Infine, per quanto concerne il lavoro intermittente, i primi sei mesi del 2013 confermano quell'inversione di tendenza iniziata nella seconda parte del 2012, dopo un triennio di crescita continua. A distanza di un anno, l'incidenza dei contratti 'a chiamata' si e' praticamente dimezzata, passando dal 30,9% al 14,9% (-16 punti percentuali), che rappresenta un vero e proprio tracollo anche in termini assoluti con oltre 11 mila avviamenti in meno. Nella prima meta' del 2013, le donne avviate sono 22.900 e il loro numero scende dell'8,1% rispetto al 2012. Una riduzione leggermente inferiore si riscontra tra gli uomini, che passano da 21.209 a 19.651, facendo registrare un calo del 7,3%. La presenza di variazioni negative non distanti tra loro, fa si' che la distribuzione percentuale in base al genere delle persone assunte rimanga pressoche' la stessa con la componente femminile vicina al 54% e quella maschile intorno al 46%. La riduzione delle persone assunte interessa, invece, in modo particolare due categorie di lavoratori: coloro che non risiedono sul territorio provinciale e i soggetti tra i 25 e i 34 anni, per entrambi i quali la variazione negativa su base annua supera il 10%. (segue)

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