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Pmi: Confartigianato Sardegna, imprese turismo -1% rispetto al 2012

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Cagliari, 7 ago. - (Adnkronos) - Sono circa 6.700, in calo dell'1% rispetto allo scorso anno, le imprese artigiane sarde potenzialmente coinvolte nel mercato turistico isolano. Lo rileva un'indagine dell'Ufficio Studi di Confartigianato, su dati UnionCamere-Movimprese del 2013, il quale spiega che rappresentano il 17,1% del totale del comparto artigiano isolano, coinvolgendo settori come quelli dell'agroalimentare, delle manifatture e dei servizi, dell'abbigliamento e delle calzature, delle attivita' ricreative, culturali e dell'intrattenimento, dei bar, caffe' e pasticcerie, dell'editoria, della somministrazione di alimentari e bevande, delle strutture ricettive, e dei trasporti. A livello nazionale, il trend peggiore lo registra l'Abruzzo (-2,2%), seguito dalla Basilicata (-1,9%), la Puglia (-1,5%) e la Sardegna (-1%). Se anche la media nazionale e' negativa (-0,4%), al contrario "vo'lano" Valle D'Aosta (+2,5%) e Toscana (+1,2%). Tra le vecchie province della Sardegna, cresce solo Cagliari (2.617 imprese con un +0,2% rispetto all'anno scorso), mentre arretrano Sassari (2.358 aziende, -0,9%), Nuoro (1.240 e -2,6%) e Oristano (1.240 con un -3,2%) . "Le imprese sarde legate al turismo, soffrono la crisi quasi come quelle dell'edilizia - spiega una nota di Confartigianato Imprese Sardegna - con problematicita' legate alla netta diminuzione delle disponibilita' delle famiglie, alla insufficiente disponibilita' o dal costo dei mezzi di trasporto (aerei e navi in primis) e alla inadeguata programmazione turistica". "Purtroppo - sottolinea l'Associazione degli Artigiani - ci si accorge solo adesso che la "bacchetta magica", che funzionava qualche tempo fa al solo pronunciare il nome "Sardegna", non funziona piu' e non e' piu' sufficiente". "Solo qualche anno fa - continua l'Organizzazione di Categoria - l'Assessorato Regionale all'Artigianato e Turismo Regione avvio' un percorso che avrebbe portato alla certificazione delle produzioni artigiane ovvero i produttori si sarebbero dotati di un marchio collettivo di qualita' con l'indicazione di qualita' geografica; infatti, sul sito web della Regione sarda si possono trovare ancora le indicazioni e i documenti per la richiesta di tale attestazione. Non crediamo che la certificazione dei prodotti sarebbe stata la panacea dei mali del turismo e dell'artigianato - precisata Confartigianato - pero' possiamo dire che i marchi d'origine e qualita', in ogni parte del Mondo, hanno sempre portato visibilita', nuovi acquirenti, apertura a nuovi mercati, e riconoscimenti e qualificazione dei territori".

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