Sud: Caldoro, per agganciare ripresa finestra specifica e nuovo patto stabilita' (2)
(Adnkronos) - In particolare, il vicepresidente di Confindustria ha evidenziato i dati positivi di Napoli e Caserta sull'export e sulla capacita' di reggere la sfida con i nuovi mercati: "I segnali positivi - spiega Caldoro - sono legati al tessuto di piccole e medie imprese che ha saputo aggredire la crisi e al rafforzamento, al potenziamento del sistema di rete con misure che, sul lavoro e sulla produzione, hanno sostenuto l'export aumentando la capacita' competitiva. Sono segnali piccoli ma sicuramente positivi". Fondamentale, ora, e' spendere con velocita' le misure anticrisi e di sostegno alla competitivita' ancorate ai programmi europei "che le stesse Regioni hanno fortemente sostenuto e voluto". Ma, e' il rilievo del governatore, "vanno spese con velocita'": "Mentre le risorse europee poggiano su un programma piu' rigido e definito, il cofinanziamento dello Stato e delle Regioni e' nei limiti del patto di stabilita'. E lo e' anche la parte del pagamento alle imprese definito dal decreto 35, che per il 90% incide sul patto di stabilita'. Un combinato disposto che rende quasi impossibile spendere velocemente. Se non si cambiano i limiti del patto tutto quello che viene messo in campo non puo' essere portato a compimento. Il Governo deve cambiarlo". Infine la quota dello Stato, la seconda gamba fatta di misure antidepressive, dei Pac, contratti di programma e delibere Cipe: misure che "hanno generato impegni e devono avere cassa dal Governo. Ho dubbi che questa disponibilita' di cassa ci sia ed e' un pericolo perche' sono risorse del Sud, non risorse aggiuntive. Se al Mezzogiorno vengono tolte le risorse - conclude - l'aggancio alla ripresa viene vanificato".