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Energia: Cgil Sardegna, realizzare dorsale e rigassificatore ma serve Piano regionale (2)

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(Adnkronos) - La Cgil sostiene la necessita' di rinnovare il parco termoelettrico regionale, realizzando i necessari investimenti a Fiumesanto, a Ottana e nel Sulcis, e di programmare lo sviluppo delle rinnovabili, in particolare del solare termodinamico, "ma ora e' tempo di scegliere, decidere, pianificare. A questo serve il Piano energetico regionale, che dovra' contemplare anche la valorizzazione del carbone sulcitano accanto all'insediamento, da noi fortemente caldeggiato presso il governo centrale, del progetto sperimentale Ccs per la cattura e il confinamento della CO2". "Sul Galsi c'e' bisogno di certezze - ha aggiunto il segretario generale - lo abbiamo aspettato per anni, ma non e' chiara la reale volonta' di realizzarlo: si tratta allora di decidere se aspettare che collassi il nostro sistema produttivo e migliaia di lavoratori perdano il posto, con l'aumento dei costi sociali ed economici per la collettivita' che cio' comporta, o se possiamo fare scelte incisive sul nostro futuro, indicando quali siano prioritarie e gli strumenti utili per realizzarle". Per Carrus non basta dichiarare che il metano e' una priorita': "Dobbiamo cogliere le opportunita' aperte dalla strategia energetica nazionale, che assume l'obiettivo di rendere il nostro paese l'hub europeo del gas naturale anche attraverso la realizzazione di rigassificatori". Secondo la Cgil sarda risponde a quest'obiettivo l'ipotesi di un rigassificatore in Sardegna, da realizzarsi, "come hanno recentemente sostenuto anche i chimici della Filctem, attraverso le migliori tecnologie per la sicurezza degli impianti, poiche' quello della sostenibilita' ambientale e' un principio intorno al quale incardinare la progettazione del sistema energetico e l'innovazione industriale". Quindi il sindacato chiede alla Regione e al Governo "di completare la rete interna per la distribuzione del gas, utilizzando da subito gli investimenti regionali e nazionali dedicati originariamente a questo scopo, per convogliarvi, poi, anche la quota parte di risorse previste per il ramo transcontinentale del gasdotto algerino, se quel progetto venisse definitivamente abbandonato. Si tratta di obiettivi primari in se stessi, ma anche di investimenti per aprire subito cantieri di lavoro e contribuire alla ripresa economica e alleviare la grave crisi occupazionale che investe la Sardegna".

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