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Confesercenti: "Ingorgo fiscale tra ottobre e dicembre"
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Il quadro di un'Italia allo sfascio e soffocata dalle tasse lo dipinge Confesercenti. Dati sconfortanti sul reddito delle famiglie, sulla pressione fiscale, sulla chiusura delle imprese e sulla nuova tempesta fiscale che ci aspetta. Partiamo da quest'ultimo dato. Il presidente di Confesercenti, Marco Venturi, aprendo il meeting di Perugia dell'associazione spiega: "Tra ottobre e dicembre si creerà un vero e proprio ingorgo fiscale, con ben 187 adempimenti, due al giorno, che ci costeranno quasi 100 miliardi". Un salasso, insomma, che dovranno pagare famiglie e imprese. Reddito e imprese - Quindi l'attenzione si sposta sulle famiglie, il cui reddito disponibile, nel 2013, complessivamente si ridurrà di 98 miliardi di euro rispetto a cinque anni fa. Una stima drammatica, che porta Confesercenti a chiedere interventi adeguati per evitare nuovi, pesanti, danni causati dalla crisi. Il dato si lega a doppio filo a quello della chiusura di altre imprese - negli ultimi 18 mesi hanno cessato l'attività 101mila aziende -, che avrà un effetto negativo sulla spesa di ogni nucleo familiare stimata in 4mila euro. Di conseguenza si stima un ulteriore calo dei consumi, pari a 60 miliardi di euro, che sommati ai danni già prodotti diventeranno 145 miliardi di euro. "Un cane che si morde la coda, dall'inizio della crisi ha bruciato mezzo milione di piccoli e medi imprenditori", sottoliena Venturi. Pressione fiscale - Poi i consueti dati sull'insostenibile pressione fiscale che schiaccia il Belpaese. L'asticella viene spostata sempre più in alto. Per Venturi ormai in Italia la pressione fiscale è "tracimata al 55%, mentre per le Pmi è addirittura al 68,3%". Un allarme, quello lanciato da Confesercenti. "Dovete prendere atto - ha spiegato il presidente rivolgendosi alla platea di imprenditori - che non siamo più disponibili ad accettare una pressione fiscale simile, e che fa dello Stato il socio di maggioranza delle imprese. Il prelievo - ha ricordato Venturi - ci porta nettamente sopra l'effettiva media europea". Infine un appello all'esecutivo: "Quello che chiediamo al Governo, al Parlamento, ai partiti, è più chiarezza e più coraggio per ripensare il sistema Paese, per combattere illegalità, sprechi e abusi".
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