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Imu, la rata di dicembre non salta più

Fabrizio Saccomanni

Il ministro Saccomanni sull'Iva; non ci sarà un nuovo decreto

Lucia Esposito
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Al di là del futuro del Pdl, al di là della sopreprende retromarcia di Silvio Berlusconi, sul tavolo del governo resta aperto il dossider Imu. E la prima conseguenza della vittoria di Letta e della "retromarcia" di Silvio sarà proprio il saldo di dicembre. La rata finale dell'Imu - come scrive il Secolo XIX - torna quindi in discussione perché potrebbe essere alleggerita ma non cancellata. L'abolizione della tassa è stato il cavallo di battaglia della campagna elettorale che lo scorso mese di febbraio ha portato Silvio Berlusconi a sbarrare la strada alla vittoria di Bersani. Ma adesso con i nuovi equilibri che si sono formati nella maggioranza il percorso resta obbligato per alcune misure ma potrebbe subire qualche cambiamebnto per altre. E l'Imu è al primo posto. Mancano le risorse.  Sicuramente l'Iva non sarà ridotta. Come ha chiaramente detto il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni il quale ha anche ricordato che l'aumento dell'Iva fu deciso "con un decreto Berlusconi".  La vicenda Iva è accantonata, dopo  il rinvio nel consiglio dei ministri di venerdì scorso. Sull'Iva non si torna indietro. In questo modo, come scrive Repubblica, si elimina una mina da un miliardo. Renato Brunetta ha commentato con "preoccupazione" questa possibile "manovrina" in cui non si affrontino i temi Iva e Imu. "Notizie stampa anticipano il contenuto di un possibile decreto che il prossimo Consiglio dei ministri si appresterebbe a varare. Una 'manovrinà - si fa per dire - di 1,6 miliardi per compensare le maggiori spese, varate nei mesi trascorsi", ha dichiarato il presidente dei deputati del Pdl.   "Dall'agenda politica del governo sembrerebbero, pertanto, essere spariti i migliori propositi: congelamento dell'aumento Iva e abolizione dell'ultima rata dell'Imu, che verrà scaricata sugli esangui bilanci famigliari", ha sottolineato. Se queste anticipazioni fossero fondate non potrebbero non destare grande preoccupazione", ha avvertito Brunetta.   "Per quanto ci riguarda continueremo, comunque, a insistere sia sul rispetto degli accordi che hanno portato alla formazione del governo Letta, sia sulla necessità di discutere preventivamente le possibili misure, che si intendono prendere, nella 'cabina di regià", ha proseguito.   "Convinti, come siamo, che questa nostra posizione darà maggior forza al vicepresidente del Consiglio, Angelino Alfano, nel difendere una bandiera che corrisponde agli interessi più generali del popolo italiano", ha concluso  

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