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Ponte Messina: C. Conti, urge liquidazione società, costa 1,5 mln l'anno

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Roma, 23 nov. (AdnKronos) - E' opportuno "un ulteriore intervento del legislatore per giungere ad una più celere liquidazione" della società Stretto di Messina spa "dal momento che la mancata estinzione determina un rilevante onere finanziario per il mantenimento in vita della concessionaria, che la legge indicava in un anno". A suonare il campanello d'allarme è la Corte dei Conti che nell'evidenziare che "non risultano nemmeno ancora intraprese iniziative" sottolinea la necessità "di procedere ad un ulteriore abbattimento dei costi societari" anche perché l'onere per il mantenimento in vita della concessionaria, "sceso sotto i due milioni solo nel 2015, risulta ancora rilevante, essendosi attestata, per il 2016, sopra il milione e mezzo". La complessa vicenda riguardante la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, sottolineano i magistrati contabili, "si è evoluta venendosi a determinare, nel tempo, condizioni contrattuali di particolare favore nei confronti della parte privata. Avendo quest'ultima dichiarato il proprio recesso, benché la parte pubblica ne avesse contestato l'applicabilità per assenza dei presupposti, prima della scadenza del termine per il suo esercizio il d.l. 2 novembre 2012, n. 187, dispose un nuovo assetto dei vincoli contrattuali che ha condotto alla fine della concessione". Pertanto, la società Stretto di Messina, sottolinea la Corte dei Conti, "è stata posta in liquidazione il 15 aprile 2013; il termine annuale per la sua cessazione è, pertanto, da tempo scaduto. La disposta chiusura ex lege della società Stretto di Messina spa nel termine di un anno non consente univocamente di ipotizzare una rinuncia implicita ai crediti dell'attivo".

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