Pensioni, diminuiscono assegni ma spesa sale
Roma, 14 gen. (AdnKronos) - La cura dimagrante applicata al sistema previdenziale sta dando i suoi frutti: nel 2016 i pensionati sono scesi a quota 16,1 milioni, contro i 16,8 milioni del 2008. In termini assoluti si tratta di 715.047 persone in meno, che corrisponde a una riduzione del 4,3%. Nello stesso periodo, però, la spesa per gli assegni è aumentata di 41,2 miliardi, passando da 241,2 miliardi a 282,4 miliardi (+22,3%). I dati contenuti nelle tabelle dell'Istat, ed elaborati dall'Adnkronos, mostrano tutto il peso economico del sistema pensionistico italiano. La crescita della spesa sarebbe ulteriormente lievitata senza la riforma Fornero; si stima che in questi anni siano stati 'risparmiati' 15-16 miliardi l'anno, a cui però bisogna aggiungere i costi dei diversi interventi compensativi (dalle salvaguardie degli esodati all'ape). Il sistema pensionistico costa sempre di più a causa dell'incremento degli assegni, che in media sono aumentati del 22,3%, passando da 14.373 euro del 2008 a 17.580 euro del 2016 (+3.207 euro). La differenza tra gli assegni rosa e blu è sempre stata causa di discussioni sul sistema previdenziale che non riesce a colmare le lacune tra i due sessi. E anche se negli anni sta diminuendo resta comunque elevata: i pensionati sono passati da 17.139 euro l'anno a 20.697 euro, con un incremento del 20,8% (+3.558 euro), mentre le donne sono passate da 11.907 euro a 14.780 euro, con un incremento del 24,2% (+2.873 euro). La crescita più marcata dei redditi delle pensionate, rispetto ai redditi dei pensionati, ha consentito di ridurre lo squilibrio, che resta comunque a elevato: se nel 2008 gli uomini percepivano un assegno del 44% più elevato, nel 2016 la differenza si è ridotta al 40%. E anche se il numero di donne a riposo è maggiore rispetto agli uomini, 8,4 milioni contro 7,6 milioni, la spesa pensionistica è comunque destinata in misura maggiore ai maschi, che ricevono il 56,2% dei 241,2 miliardi distribuiti nel 2016.