Unione europea, il dossier di Francia e Germania: così fregheranno l'Italia
La nuova Unione europea disegnata da Germania e Francia potrebbe nascere oggi a Berlino, nel disinteresse della politica italiana. E ovviamente gli accordi sugli assetti economici comunitari che stanno studiando gli esperti indipendenti dei due Paesi alcuni punti rischiano di danneggiare non poco l'Italia, con tanti saluti al tanto decantato "ruolo internazionale" che avrebbero riconquistato Matteo Renzi prima e Paolo Gentiloni poi. La verità è che Berlino e Parigi si stanno muovendo autonomamente, per plasmare un'Unione a loro immagine e somiglianza, tutt'al più con strizzatine d'occhio ai Paesi del Nord tradizionalmente filo-austerity. Per approfondire leggi anche: Tremonti: "Siamo ridotti così male per salvare Francia e Germania" Fra i firmatari tedeschi, spiega il Corriere della Sera, ci sono l'ex direttore del ministero dell'Economia Jeromin Zettelmeyer (vicino alla Spd) e i conservatori Isabel Schnabel e Lars Feld (nominati dal governo di Angela Merkel. I francesi sono rappresentati da Jean Pisani-Ferry, coordinatore del programma economico della campagna elettorale del presidente Emmanuel Macron, e Agnès Bénassy-Quéré . L'obiettivo di questo gruppo di studio bilaterale è quello di rilanciare l'Unione uscita sopravvissuta, ma debolissima, alla doppia ondata di recessione. Come? Attraverso risorse comuni "per la stabilizzazione e la convergenza sociale", ad esempio. Ma soprattutto, ecco la misura che rischia di penalizzarci, un capestro per chi supera i limiti di deficit. In quel caso, i titoli di Stato supplementari da emettere saranno "subordinati", dunque con un rischio di default e costi più alti per il governo indebitato che li emette. quei titoli in più (solo quelli) avrebbero dunque più alto rischio di default e costi più alti per il governo indebitato.