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Ponte Messina: ingegneri divisi, da cattedrale nel deserto a svolta per Italia (4)

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(AdnKronos) - C'è poi il tema dell'impatto ambientale. "Naturalmente è un'opera gigantesca, imponente, che modifica completamente lo skyline dello Stretto - ammette Di Paola -, ma bisogna accettare la modernità. Hanno fatto ponti sospesi dappertutto. Ha un impatto visivo, certo, ma queste sono opere meravigliose". Di più. Secondo Muscolino il ponte sullo Stretto potrebbe "rendere piacevole" una zona, quella in cui sorgerebbero le torri, che "dal punto di vista architettonico non è gradevole". "Il ponte di San Francisco è una grossa attrazione turistica - continua -. Noi, come comitato scientifico, avevamo suggerito all'impresa di creare delle torri panoramiche, sarebbe come salire su un'altezza tripla della Torre Eiffel". Così il ponte che collega la Sicilia al resto del Continente sarebbe "una notevole attrazione turistica" perché "non esiste al mondo" una struttura di queste dimensioni e "molti turisti verrebbero a visitarlo". "Ovviamente il paesaggio cambierebbe - prosegue Muscolino -, però un ponte fatto bene è un‘opera d'arte, non solo un punto di passaggio". E l'ostilità all'opera da parte del fronte del 'no' che negli anni è stato protagonista di numerose battaglie e che a ogni annuncio di una rinnovata attenzione al progetto si dice pronto a scendere in piazza? "Molti messinesi oggi hanno cambiato idea" assicura Muscolino, che ammette che sul ponte c'è stato "un errore clamoroso". Di comunicazione innanzitutto. "Berlusconi che lo ha fatto apparire come se fosse una sua idea personale, così molti antiberlusconiani si sono schierati a priori contro". Il resto, è la tesi del professore universitario, lo ha fatto l'ex amministratore delegato della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci. "Le prime volte - ricorda - venne a Messina con un atteggiamento poco conciliante, cercando di imporre un progetto redatto da chi a Messina era venuto solo un paio di volte. Serviva, invece, una persona più diplomatica, negli anni il comportamento è cambiato, sono state accolte le richieste della città e le osservazioni dell'Università. Ma l'atteggiamento iniziale ha creato notevoli malumori". Insomma l'ostilità al ponte sullo Stretto, secondo il docente dell'Ateneo di Messina, è nata da "un difetto di comunicazione: invece di presentare l'opera come strategica per lo sviluppo se ne è fatto un tema politico".

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