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Editoria: Ali-Confcommercio, parte dal Veneto la controffensiva all'e-commerce (4)

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(AdnKronos) - (Adnkronos) - “Continuare a sostenere che per sviluppare la lettura in Italia occorre proporre i libri con la leva dello sconto è già dimostrato nei fatti che non produce risultati – dichiara Ambrosini - I dati sulla lettura sono lì a confermarlo; la scelta scellerata di continuare su questa strada crea ogni giorno forti difficoltà ai librai italiani, che, benché rappresentino circa il 70% del fatturato del libro in Italia, sono ostaggio da anni delle esigenze di chi ritiene prioritario sviluppare altri canali, ieri la grande distribuzione organizzata, oggi l'online”. “Noi librai rivendichiamo con forza la centralità del nostro ruolo nella diffusione e promozione della lettura – prosegue il presidente di Ali-Confcommercio - Per fare questo però chiediamo che finalmente anche in Italia si passi a un sistema di mercato che guardi alla promozione del libro non attraverso il prezzo, ma attraverso i suoi contenuti come già avviene in molti Paesi d'Europa quali, ad esempio, la Francia e la Germania. In questa nostra battaglia, che è battaglia sindacale ma anche e sopratutto civica, sappiamo di poter contare oggi più che in passato sull'appoggio di autori, editori, distributori, bibliotecari, insegnanti, e su buona parte della popolazione che guarda con crescente stima al nostro impegno quotidiano a favore di una diffusione del sapere nelle nostre comunità”. “Si parte dal Veneto con una nuova alleanza – conclude Ambrosini – L'obiettivo è replicare quest'esperienza in tutte le altre regioni”. E proprio il Veneto è una delle regioni in cui si legge di più: secondo i dati Istat, nel 2016 nella nostra regione i lettori erano il 48,7%, contro una media nazionale del 40,5%; di questi, il 43,3% ha dichiarato di aver letto da 1 a 3 libri, il 40,7% da 4 a 11 libri, e solo il 16% ne ha letti più di 12. Il Nordest nel suo complesso raggiunge la percentuale più elevata di lettori (48,7%), con il record del Friuli Venezia Giulia (54,3%), seguita dal Trentino Alto Adige (53,4%), mentre l'Emilia Romagna si attesta sul 46,1%.

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