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Esselunga, piovono soldi sugli eredi di Bernardo Caprotti: quanto hanno incassato nell'ultimo bilancio

Giovanni Ruggiero
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Esselunga ha chiuso il 2017 con vendite pari a 7,754 miliardi di euro, in crescita del 3,1% rispetto al 2016. I clienti hanno superato lo scorso anno i 5,6 milioni, in crescita del 5% rispetto al 2016, grazie soprattutto "all'ulteriore sviluppo della rete», si legge in una nota del gruppo. Nello scorso anno sono stati erogati sconti per quasi 1,4 miliardi, in aumento di 100 milioni sull'anno precedente. L'organico medio del gruppo è stato pari a 23.094 persone (353 in più). Nel 2017 il margine operativo lordo adjusted è stato di 647,9 milioni (+8,4%), il risultato operativo adjusted è stato pari a 420,6 milioni (+5,4%), mentre l'utile netto adjusted è stato di 305,8 milioni (+3,9%). La posizione finanziaria netta era negativa a fine anno per 847,5 milioni, contro un passivo di 55,5 milioni alla stessa data del del 2016, un dato che risente dell'acquisizione della maggioranza di controllo di Villata Partecipazioni (83 immobili per 965 milioni). Gli investimenti nel 2017 hanno raggiunto quota 439 milioni. Il milgioramento della redditività è anche legato al consolidamento degli 83 immobili della Villata: il costo dei canoni di affitto è inferiore agli oneri finanziari del debito contratto per l'acquisto degli stessi, con effetti benefici sul margine. Quindi il risultato operativo è salito a 420,6 milioni. Un'operazione della quale hanno beneficiato anche gli eredi di Bernardo Caprotti. Dopo l'approvazione del bilancio 2017, è emerso che i tre figli del fondatore, cioè Giuseppe, Violetta e Marina, hanno potuto incassare 321,6 milioni a testa grazie alla cessione del 22,5% che ciascuno di loro deteneva nell'immobiliare Villata. Così Marina e sua madre Giuliana Albera, entrambe eredi universali del 70% di Esselunga, restano azionisti di minoranza dell'immobiliare con il 32,5%.

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