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Pasqua: a Venezia occupato 85% camere negli hotel

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Venezia, 28 mar. (AdnKronos) - La neve in montagna e le piste da sci ancora tutte aperte, le tensioni internazionali sull'asse America, Russia e Medio Oriente, il calendario che ha fatto cadere le festività pasquali in largo anticipo rispetto al solito. Non sarà tutto esaurito negli hotel dell'Associazione Veneziana Albergatori per i giorni di Pasqua, ma secondo gli ultimi dati disponibili di Ava il tasso di occupazione delle camere d'albergo degli hotel associati nell'area della Città Metropolitana si attesterà all'85% per le tre notti (venerdì, sabato, domenica) che rappresentano il cuore della festa. "Si tratta evidentemente di una Pasqua che, malgrado nel calendario sia “alta”, rappresenta un momento di confronto negativo se messo di fronte ai dati dello stesso periodo del 2017 – spiega Vittorio Bonacini, presidente Ava -. Una situazione dalla quale di auguriamo non vengano penalizzati gli arrivi in Italia ma dovuta sostanzialmente al prolungarsi della stagione sciistica che quindi gioverà agli amici albergatori delle Dolomiti e della provincia di Belluno che hanno sofferto lo scorso anno l'assenza di neve. Resta sempre tutta da valutare la carta della prenotazione “last minute”, sempre molto forte e presente sia sul web che per prenotazione diretta, variabile di fronte alla quale i nostri alberghi associati sono sensibili e pronti a prospettare le condizioni migliori senza mai a derogare ai presupposti della qualità". Il mercato del turismo pasquale veneziano avrà facce diverse: "Stiamo ricevendo molte richieste dal mercato asiatico e orientale anche se quello americano è ancora abbastanza sostenuto e molto presente. Il mercato italiano è più o meno in linea con quello degli anni scorsi. C'è una certa tendenza per i nostri connazionali a sentirsi attratti dalle località sciistiche più che dalle città artistiche come Venezia. Ma era previsto. La flessione anche su scala stagionale per il mercato straniero dipende, comunque, da una serie di fattori più complessi che non si limitano al calendario. Il 2018, secondo i dati a nostra disposizione, in questo momento ha una proiezione meno interessante rispetto al 2017", spiega.

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