Flat tax, il leghista Armando Siri svela il piano: "Chi pagherà meno tasse. Condono e via detrazione e deduzioni"
Si chiama "pace fiscale", si legge condono. Il governo M5s-Lega conta di trovare le risorse per l'applicazione della Flat tax con una nuova maxi-rottamazione. A spiegarlo nel dettaglio, a Repubblica, è Armando Siri, il consigliere economico del leader leghista Matteo Salvini. La riforma fiscale, sottolinea, non aiuterà solo "i più ricchi", perché "la clausola di salvaguardia consentirà al contribuente penalizzato di scegliere il vecchio regime e pagare come ora. Ricordo poi che l'attuale no tax area rimarrà in vigore. E dunque i redditi fino a 8mila euro resteranno esentasse". Diventerà definitiva la seconda aliquota del 20% sopra gli 80mila euro di reddito, e si affiancherà all'altra del 15%. "Aggiungo poi che anche l'Ires sulle aziende scenderà al 15% dal 24% di oggi. Ben nove punti in meno". Costo della manovra: 50 miliardi di euro. "Nel primo anno, 35 miliardi arriveranno dalla pace fiscale e 15 miliardi dalla cancellazione di agevolazioni e sconti, una palude da 60mila norme. E poi da spending review e dismissioni di asset immobiliari". Ecco la parola chiave: pace fiscale. "Il provvedimento Saldo e Stralcio lo approveremo nel primo o nel secondo Consiglio dei ministri - anticipa Siri -. Famiglie, commercianti, imprese che hanno pendenze con Equitalia - fino al 2015 - potranno mettersi in regola versando in modo agevolato il 25%, il 10% o il 6% del dovuto, a seconda delle difficoltà economiche in cui si trovano". Coperture una-tantum, cui si aggiungeranno secondo Siri "la crescita innescata dall'abbassamento delle tasse, un punto in più nel 2019, circa 20 miliardi, e due punti e mezzo in più in tre anni, a regime". Tema bonus e agevolazioni: restano gli 80 euro di Renzi, via a tutte le deduzioni e detrazioni. "Ci sarà una deduzione fissa per ciascun componente del nucleo familiare fino a 35mila euro di reddito. Poi solo per i familiari a carico, tra 35mila e 50mila euro. Sopra, zero deduzioni. Restano poi le detrazioni degli interessi sui mutui prima casa. E le altre per le ristrutturazioni edilizie. In entrambi i casi solo per gli ammortamenti in corso". Dal 2019, quindi, via tutto: "Non ci sarà bisogno di altri sconti, perché quello vero sarà a monte: gli italiani pagheranno meno tasse".