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Germania: vignette contro l'Italia, il piano contro il nostro Paese che c'è dietro

Matteo Legnani
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La cancelliera tedesca Angela Merkel ha detto di non voler commentare le vignette anti-Italia apparse nei giorni scorsi su alcuni quotidiani e periodici tedeschi spiegando che, diversamente, andrebbe a toccare la libertà di stampa e le scelte editoriali di singoli organi di informazione. Ma sul Corsera Federico Fubini avanza un'analisi leggermente diversa, a proposito di quelle vignette, richiamando quanto accadde nell'estate 2013 tra Germania e Grecia e quella celebre copertina della Venere di Milo col dito medio alzato. "Colpisce come il conformismo e i cliché di una certa stampa tedesca - ieri sulla Grecia, oggi sull' Italia - sembrino preparare l' opinione pubblica all' atteggiamento che il governo di Berlino intende tenere se si arrivasse a uno scontro" scrive Fubini. "Con il tramonto del tentativo giallo-verde ieri sera a Roma la minaccia (forse) non è più imminente, ma la prospettiva non è affatto tramontata. L' idea di fondo nel governo tedesco è semplice come lo fu per Atene a guida populista nel 2015: non cedere, non concedere, non permettere a un Paese di condizionare il sistema con la minaccia dell' uscita dall' euro; aspettare che lo stress finanziario sempre più acuto metta spalle al muro il governo ribelle per poi imporre le condizioni che funzionano meglio nei sondaggi per i partiti di governo in Germania. A qualunque prezzo per il Paese coinvolto". Che in questo caso saremmo noi. Leggi anche: Germania, lo schifo contro Salvini e Di Maio: come insultano loro e l'Italia

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