Tria indica i 3 obiettivi del governo
Roma, 10 lug. (AdnKronos) - "Il Paese, se pur a ritmi non soddisfacenti, presenta tassi di crescita positiva". Lo sottolinea il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, nel suo intervento all'assemblea dell'Abi. "Le condizioni di salute dell'economia e dei conti pubblici sono ancora buone - dice Tria - Tuttavia, anche se all'interno di un quadro generale positivo, gli indicatori recenti mostrano che c'è un rischio di una moderata revisione al ribasso della stima della crescita". A pesare, spiega, è il rallentamento della produzione industriale e un rallentamento delle esportazioni. Il ministro evidenzia che "il disegno riformatore del governo andrà avanti" tenendo sempre presente l'impegno "alla riduzione del debito pubblico". “In un contesto complesso - aggiunge - la risposta italiana sarà procedere con le riforme strutturali previste nel contratto di governo, con l'idea di avere la capacità di rispondere agli shock esogeni e attivare fattori endogeni di crescita economica”. TRE OBIETTIVI - Tria indica i tre principali obiettivi dell'azione di politica economica che il governo intende realizzare. Il primo è quello della "riforma delle imposte, principalmente dirette con l'obiettivo prioritario di ridurre gradualmente il carico fiscale sui redditi di famiglie e imprese". Il secondo è quello dell'inclusione sociale facendo leva sulle "politiche attive sul lavoro, con enfasi sul contrasto alla povertà". Altro caposaldo è poi "il rilancio degli investimenti pubblici, non solo tramite maggiori risorse di bilancio, ma anche rimuovendo gli ostacoli burocratici e le debolezze organizzative che li hanno frenati negli ultimi anni". "Si tratta di uno sforzo dell'intero governo sui temi della semplificazione e sono già all'ordine del giorno dei lavori dell'esecutivo" assicura il ministro. Occorre puntare, prosegue Tria, "sullo stimolo endogeno alla crescita basato sugli investimenti pubblici e su quelli privati" perché questo "significa affrontare il tema dell'occupazione di oggi e al tempo stesso costruire una capacità produttiva addizionale di cui beneficerà il lavoro delle generazioni future". Il ministro dell'Economia puntualizza poi che gli "obiettivi di consolidamento dei conti pubblici non derivano dagli impegni europei, seppure importanti" e che "siamo impegnati a rispettare, ma dalla necessità di rafforzare la fiducia degli investitori esteri e nazionali nella stabilità finanziaria del Paese". DAZI - Quanto alla "imposizione di dazi da parte degli Usa e ulteriori misure protezionistiche dagli Stati Uniti e dalla Cina preoccupano le imprese" e possono portare a una "revisione al ribasso della crescita degli investimenti. Preoccupa in particolare il possibile ampliamento di misure protezionistiche da parte degli Usa sul settore dell'auto europeo che è un settore importante per l'Italia". Tria sottolinea la necessità che "non si arrivi a una guerra commerciale globale".