Sergio Marchionne, il silenzio prima della morte. L'esperto: "Perché può costare carissimo"
La morte di Sergio Marchionne e la mancata comunicazione delle sue condizioni di salute, sia ad Fca sia ai mercati, come è noto possono avere delle conseguenze. Anche molto serie, stando a quanto spiegato a Il Sole 24 Ore da William Rosenstadt, avvocato specializzato in diritto aziendale e società quotate dello studio legale Ortoli- Rosenstadt di New York. "Nel caso di Fca e di Sergio Marchionne credo che il fatto (della sua malattia, ndr) avesse importanza materiale, data la rilevanza del Ceo per il gruppo. Che quindi, a mio avviso, l'azienda avrebbe dovuto comunicarlo quando ne fosse venuta a conoscenza. L'azienda però nega di aver saputo nulla e se è così, ovviamente, decadono gli interrogativi su eventuali obblighi", sottolinea l'avvocato. Altro tema è relativo a chi e quando sapeva della malattia dell'ex ad. "Negli Usa - riprende Rosenstadt - questa preoccupazione riguarda solo il top management e le persone che hanno controllo, soci con oltre il 4,99% del capitale. Il criterio qui è se e quando una simile persona avrebbe ragionevolmente dovuto essere a conoscenza dei fatti. Se qualcuno ha coscientemente ignorato chiari segni e prove, potrebbe doversi difendere quantomeno da critiche. Una somma di tanti segni - anche minori, di degrado della salute, se fossero stati evidenti - può accrescere gli obblighi di una comunicazione. I due protagonisti di eventuali azioni sono regulators e investitori". Leggi anche: Marchionne, il mistero della email della compagna: cosa non torna nella firma Dunque, l'avvocato sottolinea come la Sec, la Consob a stelle e strisce, "può esaminare informalmente simili vicende e però non commenta mai prima di eventuali vere indagini, che richiederebbero comunque tempo. Potrebbe inoltre esaminare confidenzialmente se esistano sospetti di insider trading, guardare a pattern negli scambi dei titoli. Per quanto riguarda gli investitori, invece, per presentare un ricorso in sede civile non occorrono prove certe. Anche se diverso sarebbe tuttavia prevedere la fondatezza e l'esito si simili denunce. A motivare alcuni investitori possono essere le perdite sul mercato azionario, se i titoli non recuperano. La domanda può diventare se sarebbe stato possibile evitare simili perdite con una maggior trasparenza, una disclosure", conclude l'esperto.