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Sergio Marchionne, dopo la morte la strana scelta di John Elkann: Fca, quel bruttissimo dubbio

Davide Locano
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La morte non arriva mai nel momento giusto. Ma quella di Sergio Marchionne, per Fca, è piovuta decisamente nel periodo peggiore. Il "lieto fine" di una lunga storia di successi era previsto per il 2019, quando il manager avrebbe mollato il ruolo di ad per dedicarsi interamente alla Ferrari. Nei piani mai confessati del gruppo, al vertice sarebbe dovuto ascendere John Elkann. Ma l'addio repentino di Marchionne ha ribaltato il quadro e costretto Elkann a una scelta rapida. Che non poteva riguardarlo. Il bivio, come sottolinea Il Fatto Quotidiano, lo poneva davanti a una scelta: Mike Manley, uomo di vendita targato Chrysler, oppure Alfredo Altavilla, un uomo di prodotto. La scelta, come è noto, è piovuta sull'anglo-americano. E sempre Il Fatto, su questa scelta di Elkann, avanza un sospetto, ovvero che risponda all'idea di "perfezionare lo smaltimento di tutte le radici italiane, secondo un destino che già assomiglia a un progetto, e che nei prossimi anni farà scomparire sempre di più Torino, l'Italia, i due piccoli mondi rispetto a quello grande, dove viaggiano auto elettriche e auto senza pilota che la Fca ancora mettere in cantiere". Sarà così? Leggi anche: "Un ricattatore che massacrava gli operai": chi insulta Sergio Marchionne

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