Sergio Marchionne, la gioia e lo strazio in Ferrari: i conti, dopo la sua morte
L'ultimo capolavoro di Sergio Marchionne, le trimestrali di Ferrari. Il Cavallino chiude infatti gli ultimi tre mesi con un record, l'ultimo della gestione del manager scomparso il 25 luglio a 66 anni. Cifre e conti da sogno e che rendono ancor più dolorosa la scomparsa dell'ormai ex presidente. Parola alle cifre: l'utile netto si è assestato a 160 milioni di euro, in crescita del 18,1% rispetto all'analogo periodo del 2017. Ferrari, la cui guida è stata affidata al presidente John Elkann e all'ad Louis Camilleri, in una nota assicura che realizzerà la visione di Marchionne con "immutata determinazione". "Siamo addolorati per la perdita di Sergio Marchionne – affermano – e i nostri pensieri vanno ai suoi cari. La società conferma l'impegno a perseguire i valori da lui incarnati e a realizzare la sua visione con immutata determinazione, ambizione e passione, nel solco dell'eredità di Enzo Ferrari". Leggi anche: Marchionne, bomba di Dago: "Avete notato che Della Valle..." E ancora, sui risultati trimestrali, i ricavi netti sono pari a 906 milioni di euro, in calo di pochi milioni dai 920 milioni di un anno prima, ma in aumento dell'1,4% a cambi costanti, con consegne totali per 2.463 unità, in aumento di 131 unità (in crescita del 5,6%). Maranello, dunque, conferma i target per il 2018: consegne oltre 9mila unità, supercar incluse, ricavi netti maggiori di 3,4 miliardi di euro, ebitda adjusted maggiore o uguale a 1,1 miliardi, indebitamento industriale netto inferiore a 400 milioni inclusa una distribuzione dei dividendi ai possessori di azioni ordinarie ed esclusi potenziali riacquisti di azioni.