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Banca Carige, il rating a picco e fuga di massa dal Cda: c'è chi parla di bail-in

Davide Locano
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Fuoco incrociato su uno dei maggiori istituti di credito italiano, assediato da una lettera della Bce che ne ha messo in discussione la solidità del capitale e da una raffica di dimissioni dal Cda. Si tratta di banca Carige, scossa anche da una lotta interna per la governance e colpita poche ore fa dal declassamento del debito da parte delle agenzie di rating. E così, a sette mesi dall'aumento di capitale da oltre 500 milioni di euro, l'istituto resta nella tempesta. Leggi anche: La ricetta di Borghi: "Crac bancari? La galera" Come ricorda Il Fatto Quotidiano tutto sorge dal contrasto tra il primo azionista, l'imprenditore Vittorio Malcalza, e l'ad, Paolo Fiorentino, sulle modalità e i tempi del cosiddette derisking. Una vicenda talmente complessa che ora c'è chi parla apertamente della possibilità di bail-in. Una data decisiva sarà il prossimo 20 settembre, giorno in cui è stata convocata l'assemblea che dovrà deliberare sulla revoca del cda chiesta, oltre che da Malcalza, da un'altro azionista di peso come Raffaele Mincione.

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