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Autostrade, la "rete nascosta" dei Benetton sull'Italia: cosa controlla e quanto guadagna

Gino Coala
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C'è una variegata rete nascosta dietro la galassia delle controllate da Atlantia, che a sua volta detiene la maggioranza di Autostrade per l'Italia, quindi la concessione dallo Stato di oltre 2 mila chilometri di rete viaria a pagamento in Italia. Il business delle autostrade per la famiglia Benetton ha preso piede anche all'estero, con l'acquisizione della maggioranza di Abertis, concessionario spagnolo che gestisce 8 mila km di autostrade in 15 Paesi, Asia compresa. E poi ci sono tutte le società che si occupano delle manutenzioni, degli investimenti e della sicurezza. Solo nel 2017, anche grazie all'adeguamento dei pedaggi, Autostrade ha incassato circa 284 milioni. Una rete complicata da staccare dal biberon di Stato. Leggi anche: Autostrade, Giovanni Tria frena i Cinque Stelle: sulle concessioni passa la linea di Giorgetti Nella galassia Aspi ci sono poi la Tangenziale di Napoli, che porta in cassa circa 70 milioni all'anno, la società Autostrada Tirrenica, con ricavi in crescita rispetto al 2016 e arrivati a 38 milioni. C'è infine Autostrade Meridionali, la cui concessione è scaduta nel 2012, ma è ancora nelle mani di Aspi in proroga in attesa che si risolva il contenzioso al Consiglio di Stato. E intanto incassa solo dal ì circa 84 milioni di euro l'anno.

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