Cerca
Logo
Cerca
+

Giancarlo Giorgetti: "Rivedere le tariffe delle concessioni televisive". Allarme a Mediaset

Matteo Legnani
  • a
  • a
  • a

Non l'ha detto un Vito Crimi o qualche altro grillino con la bava alla bocca quando parla di Arcore. Ma Giancarlo Giorgetti: leghista, equilibrato, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, l'anima del governo gialloverde. Insomma, uno che conta, è ascoltato e decide. "Le concessioni statali vanno revisionate, dalle televisioni ai telefonini". Oggi il sistema funziona così: alla fine della transizione dall'analogico al digitale, Mediaset e compagnia si sono trovate con pacchetti di frequenze (multiplex) assegnati per vent'anni e la moltiplicazione dei canali. Secondo quanto scrive Il Fatto Quotidiano, il Biscione e la Rai per trasmettere sull'intero territorio nazionale pagano l'1% del fatturato. Assieme, spendevano ogni anno circa 55 milioni di euro. Ora, le concessioni sarebbero blindate fino al 2032, quella a Cairo Communication (La7) addirittura fino al 2034. Perciò, Giorgetti a cosa si riferisce quando dice che va rivisto tutto? Forse, scrive sempre Il Fatto, all'asta che si terrà in autunno sulla "banda 700", in seguito alla quale le televisioni libereranno frequenze per consentire a Telcom, Vodafone e agli altri operatori telefonici di sviluppare connessioni internet veloci e poi, nel 2022, passeranno dall'attuale digitale terrestre a una seconda generazione che garantirà una migliore qualità delle trasmissioni con immagini in 4k. Potrebbe essere questa l'occasione per riformulare le tariffe sulle concessioni. Peggi anche: Matteo Salvini, colpire Mediaset per convincere Forza Italia a votare Foa

Dai blog