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Mario Draghi bastona il governo: "Parole hanno fatto danni, adesso vediamo i fatti"

Matteo Legnani
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Parole durissime, quelle nei confronti dell'Italia, pronunciate dal numero uno della Banca centrale europea Mario Draghi. Il governatore della Bce è intervenuto nella fase "calda" in cui il governo italiano sta mettendo a punto la Legge Finanziaria. "La costituzione di un cuscinetto fiscale è particolarmente importante nei Paesi in cui il debito è alto e l'adesione al Patto di stabilità e crescita è cruciale" ha spiegato Draghi con un chiaro riferimento a contenuti chiave del programma del governo giallo-verde come la Flat Tax e al dibattito in corso sullo sforamento o meno della soglia del 3%. In una conferenza stampa a Francoforte, il capo della Bce ha poi bacchettato il governo italiano e gli esponenti della maggioranza che lo sostiene per "le parole, che negli ultimi mesi sono cambiate molte volte. Ora stiamo aspettando i fatti. I fatti sono la legge di bilancio e la successiva discussione in Parlamento. Dobbiamo vedere i fatti e poi risparmiatori e investitori valuteranno. Abbiamo visto che le parole hanno fatto danni, i tassi sono saliti per le famiglie e le imprese". Draghi ha poi fatto riferimento anche alla imminente fine del Quantitative Easing, che un ruolo tanto importante ha avuto in questi anni sulla tenuta dei tassi dei nostri titoli di Stato e di conseguenza anche sullo spread. "Il mandato della Bce è la stabilità dei prezzi nel medio termine e il QE è uno degli strumenti per raggiungere questo obiettivo. Il nostro mandato non è garantire che il deficit dei governi sia finanziato a qualsiasi costo" ha concluso, rispedendo al mittente qualsiasi ipotesi di un prolungamento del QE. Leggi anche: Mario Draghi aggredito durante la conferenza stampa: guardate la sua faccia / Video

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