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Pa: Florenzano, giuste impronte, così al Ruggi di Salerno zero furbetti

AdnKronos
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Milano, 17 set. (AdnKronos) - Zero rischi sul fronte della privacy, nessuna criminalizzazione del dipendente pubblico, rilevare le impronte digitali - come previsto dal 'Decreto concretezza' per le Pubbliche amministrazioni - funziona: azzera il rischio di imbattersi nei cosiddetti 'furbetti del cartellino' ed è un esempio di trasparenza. Lo sostiene Oreste Florenzano, direttore amministrativo dell'azienda ospedaliero-universitaria 'San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona' di Salerno, il primo ente pubblico autorizzato dal Garante della privacy a installare un sistema di lettura di dati biometrici. Un esempio positivo che anticipa la scelta contenuta nel decreto appena approvato dal governo. "Dopo una prima fase di sperimentazione - spiega all'Adnkronos Florenzano -, il sistema di rilevazione delle impronte è entrato a pieno regime nel gennaio 2017". Una scelta nata dopo "un episodio spiacevole di cronaca: 800 dipendenti su 3mila sono stati indagati" nel 2015 per presunte assenze ingiustificate dal lavoro. "Sette i dipendenti licenziati, altri sono sotto procedura disciplinare", mentre il tribunale deve ancora emettere un verdetto. Dopo lo scandalo, i vertici hanno intuito l'importanza di dare una risposta e sono riusciti a dimostrare che l'introduzione di un sistema di lettura delle impronte non crea nessun problema per la privacy. "E' il dipendente a detenere la sua impronta su un apposito tesserino digitale: prima passa il tesserino su un apposito rilevatore e poi appoggia il dito, il 'match' tra le due rilevazioni garantisce che non si sono imbrogli", evidenzia Florenzano.

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