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Pensioni, il colpo di coda della Fornero: brutte notizie sulla riforma, chi è condannato alla miseria

Gino Coala
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Ancora una volta la riforma Fornero sulle pensioni riesce a sopravvivere, almeno per questo giro di Finanziaria. L'obiettivo del governo Lega-M5s, Matteo Salvini in testa, resta quello di basare l'addio al lavoro sulla ormai famosa "quota 100", ma la speranza di mandare in pensione gli italiani a 62 anni sembra ormai tramontata. Si va verso un ammorbidimento della legge Fornero, quindi, con due paletti difficili da spostare: si potrà andare in pensione a 64 anni e con almeno 36 anni di contributi. Leggi anche: Di Maio attacca la Fornero: "Ha rovinato milioni di italiani, adesso taccia" Il provvedimento potrebbe interessare circa 450 mila aspiranti pensionati, dei quali 180 mila nella pubblica amministrazione. Resta in piedi anche l'ipotesi, sempre su quota 100, della pensione a 65 anni e almeno 35 anni di contributi, che potrebbe coinvolgere circa 492 mila persone. Per contenere i costi della riforma, il governo sta studiando un piano di penalizzazioni, così da disincentivare chi vuol andare in pensione a 62 anni, per esempio con una penalizzazione dell'1,5% sull'assegno per ogni anno di anticipo. Un'ipotesi che potrebbe toccare in certi casi anche il 7,5% e che non piace ai sindacati come la Uil che chiede: "reale flessibilità di accesso alla pensione tra i 62 e i 63 anni, senza alcuna penalizzazione".

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