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Spread, la minaccia dei mercati: se si sfora il 2% sarà una "catastrofe" per l'Italia

Cristina Agostini
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Si prevede una vera e propria "catastrofe" se il rapporto deficit-pil dovesse sfiorare il 3 per cento. A tracciare questo scenario nerissimo per il nostro Paese è Luigi Belluti, presidente di Assiom Forex, che ha parlato in vista dell'approvazione della nota di aggiornamento del Def e della prossima Legge di Bilancio. Leggi anche: "In Italia sarà il finimondo". Friedman: disastro finanziario "Se il rapporto deficit-Pil fosse esteso al 2,3%/2,5% lo spread andrebbe direttamente a 300 punti, per poi slittare a 400 senza passare dalle cifre intermedie. E se il Paese dovesse davvero andare in questa direzione ricadremmo in recessione". Belluti, tuttavia, assicura di essere ottimista, convinto che "il governo è costruttivo e arriverà a un compromesso che accontenterà tutti, con un deficit entro il 2%". Del resto, osserva, "se vuole arrivare vivo alle elezioni europee, certamente andrà a contabilizzare il forte consenso di cui dispone". Con rapporto deficit-Pil all'1,9%, sottolinea, "il Paese avvierebbe un percorso che dimostra la volontà di una riduzione del debito". E "se le agenzie di rating dovessero declassarci, perderebbero la faccia". Se invece il rapporto dovesse estendersi al 2,1-2,2% "certamente ci declasserebbero, ma questa ipotesi non sarebbe comunque la fine del mondo". Altra situazione è invece "se dovesse venir fuori un 2,3-2,5%. Secondo me lo spread andrebbe direttamente a 300 e slitterebbe verso i 400 saltando i numeri in mezzo». Con un numero del genere, avverte, "sarebbe l'inizio della fine". Ma, puntualizza, "questa e non è la mia previsione".

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