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Fisco, maxi-operazione dell'Agenzia delle Entrate: caccia agli evasori, la mossa che ti condanna

Caterina Spinelli
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Da settembre sono in aumento le richieste di giustificazioni da parte dell'Agenzia delle Entrate che monitora i conti correnti italiani. Per ora il periodo finito nel mirino del Fisco è quello del 2014. Le Entrate chiamano i contribuenti a giustificare - rivela il quotidiano ItaliaOggi -  solo i prelievi giornalieri superiori a 1000 euro e quelli mensili oltre i 5000. Prelievi, però, che risalgono ad anni addietro e di cui i cittadini possono essersi dimenticati la natura. Il caos si intensifica per i conti cointestati, con delega a operare o per il quale il contribuente risulta il legale rappresentante dell'ente (come un'associazione).  Leggi anche: Gli agenti del Fisco ricattano gli evasori, ecco come L'Agenzia delle Entrate fa pressione anche sugli uffici, imponendo loro di non fermarsi alla sommaria spiegazione, ma di indagare a fondo. Il cittadino è dunque chiamato a "discolparsi" con documenti chiari. Il motivo è palese: scovare il reddito imponibile, che deriva da operazioni non giustificate. Tra questi ci sono gli accrediti, i compensi o ricavi non giustificati che vengono considerate ai fini dell'Iva e operazioni non fatturate.  Leggi anche: Imprenditore italiano fa fortuna in America: "Il Fisco di Trump aiuta chi investe" La modalità di comunicazione non varia: i contribuenti ricevono un avviso con l'inizio delle indagini e con l'invito a presentarsi dal funzionario per giustificare la riconducibilità dei versamenti a redditi dichiarati o legittimamente non tassati, indicando i beneficiari e la destinazione dei prelievi. Il termine per fornire le risposte non può essere inferiore a quindici giorni, ma in caso di necessità i tempi possono allungarsi. Intanto il direttore dell'Agenzia, Antonio Maggiore, promettere una lotta senza quartiere all'evasione.  

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