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Pensioni, le novità nel pacchetto della quota 100: le quattro finestre, chi ci guadagna

Gino Coala
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Sono circa 400mila le persone coinvolte dal nuovo pacchetto sulle pensioni contenuto nella legge di Bilancio con l'introduzione della ormai nota "quota 100". A godere del vantaggio di andare in pensione con ben 5 anni di anticipo, rispetto alle attuali condizioni della legge Fornero, sono i nati tra il 1954 e il 1957: per loro l'addio al lavoro può scattare con 62 anni di età e 38 di contributi maturati nel 2019. Leggi anche: Inps, Boeri all'attacco del governo: "Non ho elementi per dirlo, ma il condono sfascia i conti" Quattro le finestre previste dal pacchetto del governo che scatteranno con decorrenza di almeno tre mesi l'una dall'altra, man mano che si matureranno i requisiti. Il meccanismo, come riporta il Quotidiano nazionale, è simile a quello già in vigore fino al 2007: a fronte dei requisiti maturati entro il 31 dicembre, si uscirebbe dal lavoro il 1 aprile. Ma nel caso di requisiti maturati il 3 gennaio, si uscirebbe il 1 luglio dello stesso anno. Il pacchetto pensioni rimette in pista anche l'opzione donna, una misura che permette di andare in pensione a 58-59 anni con 35 anni di contributi, accettando però un taglio del 20% dell'assegno, per effetto del calcolo interamente contributivo. Restano ancora da chiarire alcuni dettagli, come l'età dalla quale decorrono i termini per la pensione, oltre che l'applicazione degli incrementi dell'aspettativa di vita, che nel 2019 ammontano a 12 mesi. Il che porterebbe l'età per la pensione a 60 anni per le dipendenti e a 61 per le autonome. Nella legge di Bilancio viene poi prorogata di un anno la Ape social e l'uscita anticipata per i lavoratori "precoci" con 41 anni di contributi. E infine viene maggiormente incentivato il meccanismo per il riscatto della laurea. 

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