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Venezia, da crociere 410 milioni e 4 mila posti lavoro

AdnKronos
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Roma, 25 ott. (AdnKronos) - L'arrivo delle navi da crociera a Venezia genera un impatto economico positivo per l'Italia pari a 410 milioni di euro, creando più di 4.000 posti di lavoro stabili. Nella città di Venezia, la spesa diretta di passeggeri, equipaggi e navi nel 2017 ha raggiunto i 155 milioni di euro, pari a 426.000 euro ogni giorno, che diventano 676 mila se consideriamo solo i giorni in cui almeno una nave è in città. In sintesi, con 1 milione e 417 mila passeggeri e 466 toccate navi, la crocieristica copre quasi il 3% del Pil dell'economia di Venezia. Sono i dati emersi dallo studio realizzato da Risposte Turismo, società di ricerca e consulenza nella macro industria turistica, per Clia, l'associazione internazionale del settore crocieristico. Tuttavia, il 2017 a Venezia è stato l'anno peggiore, con 82 toccate nave (-15%) e 400.000 passeggeri (-21,4%) in meno rispetto al picco del 2013. Da allora, la spesa diretta complessiva è calata di 45 milioni di euro, mentre il giro di affari totale si è ridotto di 123 milioni di euro. Tra l'altro, ciò ha un effetto negativo su tutto l'Adriatico, visto che dai 5 milioni di passeggeri raggiunti nel 2013 si scende ai 4,7 dell'anno passato. Pesanti ricadute si verificano anche su altri settori, dal traffico del People Mover ai servizi bagagli e portuali. “I numeri dimostrano che la nostra industria ha moltiplicatori importanti, specialmente nei porti capolinea come Venezia, che infatti produce effetti economici significativi sull'indotto della città, del territorio circostante, ma anche su tutto l'Adriatico”, dice Roberto Martinoli, presidente Clia Italia, che poi aggiunge: “sulla questione veneziana, apprezziamo il consenso raggiunto in passato dagli attori istituzionali locali e centrali. Siamo disponibili come sempre a collaborare con tutte le nostre risorse, ma ci aspettiamo che l'implementazione della roadmap del Comitatone sia celere, nell'interesse di tutti. Noi siamo i primi a voler eliminare il passaggio delle grandi navi nel Canale della Giudecca”. “Dopo anni di calo, quello in corso potrebbe segnare un'inversione di tendenza, ma questo deve fungere da stimolo per applicare, il prima possibile, la strategia emersa dal Comitatone del 7 novembre 2017, l'unica in grado di garantire uno sviluppo sostenibile, di medio e lungo periodo, della crocieristica a Venezia", spiega Pino Musolino, presidente dell'Autorità Portuale di Venezia. “Questo perché è l'unica strategia sostenuta da analisi scientifico-economiche multicriteria volute dall'Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale, comprovate da perizie indipendenti e basate sia su considerazioni di carattere ambientale, sia su previsioni di andamento del mercato crocieristico mondiale e sugli ordinativi delle compagnie di navigazione nel prossimo decennio. Per dare corpo a questa strategia -aggiunge Musolino- serve però l'impegno di tutti gli interlocutori, pubblici e privati. In tal senso, l'Autorità di Sistema Portuale non mancherà certo di continuare a fornire il proprio impulso e il proprio contributo per garantire un pieno bilanciamento fra le attività crocieristiche e la salvaguardia architettonica e culturale di Venezia”. "Venezia deve tornare ad offrire nuova e sana occupazione stabile perché negli anni è stata persa due terzi della popolazione -continua Musolino- non si può fare demagogia sullo sviluppo croceristico a Venezia che porta 1,5 milioni di persone su circa 30 milioni di turisti che visitano la città. Il problema, quindi, non sono i croceristi ma i 28,5 milioni che non pernottano in città".

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