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Fmi, l'avvertimento al governo su condono e debito: "Ecco chi e come dovete tassare di più"

Gino Coala
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Dal Fondo monetario internazionale arriva un nuovo monito per l'Italia su Pil, pensioni, spread e debito. La previsione dell'ente guidato da Cristine Lagarde prevede che la crescita dell'Italia sarà "di circa l'1% nel 2018-2020 e poi diminuirà da allora in poi". Nel rapporto preparatorio all'art. IV, i tecnici dell'Fmi hanno poi aggiunto: "Il deficit complessivo del 2019 è previsto al 2,75% del Pil. Per il 2020-2021 è stimato al 2,8-2,9% a meno che non ci sia ampio sostegno politico per attivare la clausola di salvaguardia sull'Iva o per trovare misure compensative". Un'ipotesi poco probabile, come riporta lo stesso dossier, e che in passato "si è rivelata difficile". Leggi anche: Fmi, in arrivo i commissari in Italia: la manovra nel mirino Il rischio per l'Italia arriva ancora una volta dalla recessione, secondo l'Fmi, che potrebbe derivare dai liveli di debito troppo alti. Proprio la stima sul debito "resterà intorno al 130% nei prossimi 3 anni". La situazione italiana è precaria e delicata, al punto che qualsiasi choc anche modesto "aumenterebbe il debito accrescendo il rischio che l'Italia sia costretta a un consolidamento di bilancio maggiore quando l'economia si indebolisce. Questo potrebbe trasformare un rallentamento in una recessione". Il Fmi sconsiglia poi il governo Lega-M5s di riformare il sistema di tassazione, come l'ampliamento della flat tax e peggio ancora i condoni fiscali: "Il governo italiano sta ampliando il regime esistente di flat tax per i lavoratori autonomi, con l'introduzione di uno sgravio permanente sui profitti reinvestiti, e sta cambiando vari altri incentivi fiscali". Misure che preoccupano il Fmi: "che queste misure vadano ad aggiungersi a una storia di numerosi cambiamenti marginali al sistema fiscale, escerbando l'incertezza e danneggiando l'ambiente imprenditoriale". La raccomandazione degli esperti del Fmi è di "ampliare la base imponibile, promuovere l'efficienza e assicurare la correttezza. I condoni fiscali - aggiungono - dovrebbero essere evitati: l'esperienza internazionale conferma che qualunque beneficio temporaneo viene annullato da un minore tax compilance".

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