Nicola Porro: "Il nostro Paese è un malato terminale in attesa della morfina per non soffrire"
Siamo un Paese senza speranza ormai, per colpa di questo governo ma non solo. Traccia uno scenario tragico per l'Italia Nicola Porro. La situazione al momento è questa: "Gli italiani hanno investito direttamente, e indirettamente, una buona fetta del proprio ingente risparmio (che le agenzie di rating e non solo chiamano ricchezza) in titoli pubblici. Dunque se i tassi di interesse aumentano, il loro portafoglio perde di valore. Le casse del Tesoro soffrono, e quelle dei privati non stanno meglio". Leggi anche: Chi bolla come traditori. Savona fuori controllo Quindi, scrive Porro nel suo editoriale su Il Giornale, "solo uno scriteriato può tifare per un aumento generalizzato dei tassi. Semplificando: godere dell'aumento dello spread (la differenza tra i nostri rendimenti e quelli del paese più affidabile, che è la Germania) è da folli. Ci facciamo tutti del male". Ma occhio, "la trappola del debito italiano non può però essere imputata soltanto a questo esecutivo" perché "sono almeno due anni che sapevamo che la pacchia sarebbe finita. La Banca centrale europea ha detto in tutti i modi che avrebbe rallentato la sua opera di acquisto dei titoli italian" e "da anni sapevamo che il mandato di Mario Draghi, più aperto a tenere bassi i tassi di interesse in contrasto con la posizione rigorista tedesca, sarebbe terminato a giugno del 2019. Sembriamo quel malato terminale, che assume morfina per non soffrire, rassegnato alla propria condanna".