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Nicola Porro: "Il nostro Paese è un malato terminale in attesa della morfina per non soffrire"

Cristina Agostini
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Siamo un Paese senza speranza ormai, per colpa di questo governo ma non solo. Traccia uno scenario tragico per l'Italia Nicola Porro. La situazione al momento è questa: "Gli italiani hanno investito direttamente, e indirettamente, una buona fetta del proprio ingente risparmio (che le agenzie di rating e non solo chiamano ricchezza) in titoli pubblici. Dunque se i tassi di interesse aumentano, il loro portafoglio perde di valore. Le casse del Tesoro soffrono, e quelle dei privati non stanno meglio".  Leggi anche: Chi bolla come traditori. Savona fuori controllo Quindi, scrive Porro nel suo editoriale su Il Giornale, "solo uno scriteriato può tifare per un aumento generalizzato dei tassi. Semplificando: godere dell'aumento dello spread (la differenza tra i nostri rendimenti e quelli del paese più affidabile, che è la Germania) è da folli. Ci facciamo tutti del male".  Ma occhio, "la trappola del debito italiano non può però essere imputata soltanto a questo esecutivo" perché "sono almeno due anni che sapevamo che la pacchia sarebbe finita. La Banca centrale europea ha detto in tutti i modi che avrebbe rallentato la sua opera di acquisto dei titoli italian" e "da anni sapevamo che il mandato di Mario Draghi, più aperto a tenere bassi i tassi di interesse in contrasto con la posizione rigorista tedesca, sarebbe terminato a giugno del 2019. Sembriamo quel malato terminale, che assume morfina per non soffrire, rassegnato alla propria condanna".

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