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Pensioni, la fregatura per i dipendenti statali: addio alla buonuscita, quando potranno riscuoterla

Gino Coala
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Pessime notizie per i dipendenti statali che hanno intenzione di andare in pensione sfruttando lo scivolo della quota 100 con la finestra prevista per il prossimo luglio. Secondo quanto riporta il Messaggero, il lavoratore che smette di lavorare in anticipo dovrà attendere la buonuscita per un bel po' di tempo, anche fino a otto anni, cioè finché i requisiti previsti dalla legge Fornero non siano stati raggiunti, cioè il compimento di almeno 67 anni. La fregatura per gli statali sarà inserita nel decreto legge per la riforma delle pensioni e per il reddito di cittadinanza che il governo approverà nel Consiglio dei ministri del prossimo 14 gennaio. Leggi anche: Pensioni, la vendetta dei giudici contro il taglio degli assegni: il precedente di Monti La nuova regola prevista per la liquidazione di Tfs, il trattamento di fine servizio, e del Tfr, il trattamento di fine rapporto, si è resa necessaria per il costo proibitivo che altrimenti avrebbe comportato allo Stato. Le casse pubbliche avrebbero dovuto sborsare oltre 7 miliardi di euro, sommati ai 21 miliardi che già costa nei prossimi tre anni la misura. Restano in vigore anche le attuali regole per la liquidazione della buonuscita, concedendo subito la somma per i casi in cui Tfr e Tfs non superino i 50 mila euro. Nei casi in cui la cifra fosse inferiore a 100 mila euro, saranno liquidati in due rate annuali, sopra i 100 mila in tre rate annuali. Fatto salvo naturalmente che siano state spente 67 candeline o maturati almeno 42 anni e 10 mesi.

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