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Pensioni, la novità nel decreto quota 100 per il riscatto della laurea: a chi e perché conviene

Gino Coala
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Nella riforma sulle pensioni contenuta nel decreto del Quota 100 ci sarà spazio anche per una misura che sconterà il riscatto della laurea, ma solo per under 40. Secondo quanto riporta il Tempo, sul tavolo del governo ci sarebbe un provvedimento riservato a chi ha cominciato a lavorare dopo il 1996, quindi che usufruisce del sistema previdenziale contributivo, che permetterà di riscattare gli anni dell'Università in un modo simile a quello già immaginato per la pace fiscale. Leggi anche: Boeri, il presidente dell'Inps lascia l'incarico il 16 febbraio: chi arriva al suo posto La misura per il riscatto prevede di detrarre dalle imposte il 50% dei costi sostenuti per valorizzare ai fini pensionistici il periodo del corso di studi, come detto concluso dopo il 1996. I costi potenziali sono ancora al vaglio, ma dovrebbero discostarsi dalle cifre a dir poco esorbitanti che sono in vigore oggi. Per riscattare la laura al momento servono infatti almeno 50mila euro per cinque anni di corso. Il costo è basato non solo sul sesso e l'età del richiedente, ma anche in base all'aliquota contributiva applicata alla retribuzione lorda del richiedente, moltiplicata per il numero degli anni di cui si richiede il riscatto. La novità nel decreto prevede che anche le aziende potranno versare i contributi per riscattare la laurea al posto del lavoratore, così da consentire il raggiungimento dei requisiti minimi per la pensione. Una doppia convenienza che riguarda anche il datore di lavoro, che così potrebbe dedurre gli oneri di reddito.

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